Lacedonianews Archivio Anno 2006

BOZZA DI ODG IN MATERIA DI PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUEDOTTO PUGLIESE PER IL CONSIGLIO REGIONALE

Premesso che:

l'Acquedotto Pugliese, AQP, nel corso dell’intero XX secolo, sia pure con notevoli contraddizioni, ha consentito rilevanti spunti di sviluppo, tenuta ambientale e coesione sociale di una vasta area del Mezzogiorno; tali positivi elementi economici sono stati garantiti proprio dalla natura pubblica dell'AQP che ha portato lacqua da una regione all'altra del Mezzogiorno in nome di una gestione di solidarietà e di tutela dell'interesse generale, che sapesse andare al di là degli interessi localistici e dei potentati economici;

 

1) un apporto idrico non banale alle garanzie di approvvigionamento dell'AQP deriva da fonti situate sul territorio molisano;

 

2)un ulteriore apporto viene dalla Regione Campania in particolare dalla Provincia di Avellino ( fonti Caposele e Cassano Irpino) nonché le dighe di Conza della Campania e Diga San Pietro, rispettivamente nei comuni di Conza della Campania, di Aquilonia, Lacedonia e Monteverde, tutti facenti parte della provincia di Avellino.

 

il comma 4 dell'art.25 della Legge 21 dicembre 2001 n.448, meglio nota come Finanziaria, ha radicalmente innovato lo status e la situazione dell'Acquedotto prevedendo che la gestione dell'AQP venga trasferita alle sole regioni Puglia e Basilicata, con obbligo di dismissione della partecipazioni azionarie delle rispettive Regioni entro centottanta giorni;

 

Che  il  comma  4  dell'art.25  non  tiene  conto  che  12  Comuni  della  Provincia  di  Avellino (Andretta, Aquilonia, Bisaccia, Cairano, Calitri, Caposele, Conza Della Campania, Guardia dei Lombardi, Lacedonia, Monteverde, Morra de Sanctis e Vallata) sono serviti dall'AQP tutti facenti parte del Bacino dell'Ofanto Campano e che ai sensi della legge Regionale del 5/0 1/1994 N0 36 fanno parte dell'ALTO Calore Irpino (Province di AV-BN).

Pertanto e per quanto sopra specificato non si spiega l'esclusione della Regione Campania per quello che riguarda il trasferimento delle quote dell'AQP solo alle Regioni Puglia e Basilicata, operando una vera e propria discriminazione nei confronti della Regione Campania tra l'altro detentrice della risorsa Acqua.

La riforma del titolo V della Costituzione deve ispirare scelte localmente concordate tra tutti gli enti locali interessati e non imporle dall'alto, sopratutto in materia e temi così delicati quali la natura pubblica e privata, i tempi e le procedure di dismissioni di società od organismi fondamentali per l'economia delle regioni come nel caso dell'AQP;

il Molise e la Campania si trovano ad essere così espropriate dalla propria acqua per una gestione di tale risorsa in altra parte del territorio nazionale non in nome dell'interesse generale e della solidarietà ma in nome di una gestione privatistica dell'AQP, da affidare a società private.

Si impegna la Giunta:

a predisporre immediatamente un atto di significazione ufficiale nei confronti del Governo e a porre la questione privatizzazione AQP con estrema urgenza alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni;

a predisporre gli atti per l'impugnazione alla Corte Costituzionale del comma 4 dell'articolo 25 della Legge 21 dicembre 2001 n.448, per invasione nelle competenze delle regioni territorialmente implicate in materia di dismissione dell'AQP, per illogicità palese dell'esclusione delle Regioni Campania e Molise dalla attribuzione di quote azionarie dell'AQP e per la evidente non disponibilità a fini di gestione privatistica di una risorsa scarsa come l'acqua per volumi enormi, trasportata da una regione all'altra del territorio nazionale,nel caso AQP, Basilicata, Campania, Molise, Puglia e Calabria.

PRC circolo territoriale di Lacedonia


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