Lacedonianews Archivio Anno 2006

 

TRIBUNA POLITICA LACEDONIESE

 

Gianni Caggiano, nato a Lacedonia

il 29- 09- 1963, ex lavoratore della

ex Ingred dell’area Calaggio, in mobilità, già consigliere comunale dal ’93 al ’97,

nell’attuale Amministrazione comunale ricopre la carica di Capogruppo consiliare della "Sinistra Indipendente".

Da cinque mesi ricopre la carica di assessore al lavoro e occupazione.

 

Senese, nell’intervista a noi rilasciata la settimana scorsa, accusa la "trotzkista sinistra lacedoniese" (sono sue parole) di essere stata complice del Sindaco per la loro rimozione perché "bramosa di restare sola al comando del vapore".

Ci vuole dare, anche lei, la sua versione dei fatti?

E’ proprio di chi non si pone nell’ottica di capire le ragioni dell’altro, di chi rifiuta il confronto, attribuire a una forza diversa caratteristiche che non le sono proprie.

Una volta ci chiama girotondini, una volta ci chiama trotzkisti, e questo semplicemente perché Senese non è in grado di confrontarsi e di capire le ragioni dell’altro, dimostrando in tal modo arroganza. Se avesse voluto confrontarsi avrebbe dovuto chiamarci così come noi ci rappresentiamo: Sinistra in movimento. Noi non chiameremo mai la destra dell’UDC "destra nazista", perché da quel momento mancheremmo di rispetto nei suoi confronti, e noi siamo convinti che, anche da posizioni diverse, il rispetto non dovrebbe mai mancare altrimenti vi sarebbe solamente la rissa, i personalismi, l’ingiuria, la calunnia. Tutti i mali cioè che in questi ultimi anni hanno devastato il nostro paese e dai quali noi avevamo dichiarato di volerci liberare quando abbiamo sottoscritto quell’ accordo elettorale che ci ha permesso di vincere l’elezione portando sul comune una nuova classe dirigente.

Evidentemente Senese, invece, è figlio di quella vecchia classe dirigente che ha pensato e pensa di far politica, denigrando l’avversario senza mai entrare nel merito dei problemi da affrontare.

Nel merito, la crisi è stata provocata da Senese stesso quando, all’indomani della vittoria elettorale, ubriacato dai risultati per lui più che positivi, ha pensato di costruire un potere parallelo e alternativo al sindaco non riconoscendogli l’autorità concessagli dai cittadini. E’ questo atteggiamento di prevaricazione che ha portato il sindaco a togliergli la fiducia da assessore. Noi non abbiamo fatto altro, a quel punto, che prendere atto dello stato di crisi e dichiarare la nostra disponibilità ad andare avanti, anche senza l’UDC, per evitare il ritorno del commissario, (fatto questo sempre dannoso per il paese), assumendoci le nostre responsabilità e cercando di dare le risposte ai cittadini che ci hanno dato fiducia.

 

Mai, come in questo momento, è in forte pericolo l’esistenza stessa dell’area industriale Calaggio, con fabbriche che, una dietro l’altra, si ritrovano in crisi. Cosa ritiene possa fare, in concreto, l’appena insediato Comitato di Coordinamento dei Sindaci della zona?

I Sindaci di Lacedonia, Aquilonia, Andretta, Bisaccia, Vallata, Scampitella, Trevico, Vallesaccarda, Calitri, le Comunità Montane Alta Irpinia e Valle Ufita si sono incontrati il 10 gennaio u.s. presso la sede del Comune di Lacedonia, congiuntamente alle organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL e al comitato del coordinamento dei lavoratori, per discutere sullo stato di crisi che sta attraversando l’area industriale Calaggio. I Sindaci, considerato la forte crisi, che rappresenta un colpo mortale all’occupazione e alla stessa sopravvivenza e allo sviluppo dell’area, si sono costituiti in comitato permanente, istituendo a Lacedonia un tavolo di coordinamento, al fine di dare rilevanza politica, sociale e istituzionale al territorio. Il coordinamento, in concreto, ha ritenuto opportuno dichiarare lo STATO DI CRISI dell’Area Calaggio. Ha chiesto e ottenuto un incontro al Prefetto di Avellino per evidenziare l’attuale situazione. Promuoverà, congiuntamente alle OOSS, una manifestazione nell’Area Calaggio con le popolazioni dei Comuni, le Amministrazioni e i lavoratori dell’area. Ha avviato il confronto con il tavolo di Concertazione Provinciale per dare la giusta priorità all’area Calaggio. Ha chiesto e ottenuto dal Consiglio Regionale l’attivazione affinché si approvasse il Regolamento per le future assegnazioni degli opifici, sanando un vuoto procedurale e superando le difficoltà determinate dai vari curatori fallimentari (regolamento approvato in Giunta Regionale con deliberazione n° 3848). L’impegno della Prefettura è quello di verificare la situazione di tutti gli insediamenti dell’area Calaggio, compresi i vari fallimenti, mentre i Sindaci chiederanno alla Regione Campania di assegnare la gestione dei capannoni direttamente ai comuni nei quali l’area produttiva ricade.

 

Lei, quale delegato del Sindaco al lavoro, quali iniziative ha proposto alla sua maggioranza ed ha attuato per migliorare la situazione occupazionale a Lacedonia?

Quale delegato al lavoro, dal primo giorno, mi sono attivato affinché l’Area Industriale Calaggio diventasse un simbolo per il rilancio dell’occupazione e contro lo spopolamento delle zone interne. Un’area considerata da tutti come la più competitiva e appetibile da parte degli imprenditori. Già con la vertenza, durata anni, della Ingred, con l’interessamento del Presidente di Confindustria D’Amato, ho denunciato il rischio di una crisi più generale e la volontà di cambiare un atteggiamento che negli anni precedenti non aveva portato a nessun risultato. Di aprire, cioè, una vertenza che interessasse un’intera area, un’intera zona, anziché trattare singolarmente le varie crisi, attraverso vertenze singole e delegare la risoluzione dei problemi ai curatori fallimentari. Ecco il perché del Coordinamento dei Sindaci e dei Lavoratori di tutta l’area Calaggio.

 

Dovesse arrestarsi definitivamente il volano occupazionale del Calaggio, quali "piste" alternative Lei ritiene debbano battersi per dare occupazione ai giovani Lacedoniesi?

In questo senso, l’attuale amministrazione cosa sta facendo?

Voglio rifiutare l’idea che nell’area industriale Calaggio si arresti definitivamente il volano occupazionale. Bisognerà scongiurare in tutti i modi questo pericolo anche perché non abbiamo grandi alternative all’industrializzazione che una volta si diceva "in montagna". Bisognerà integrarla con le altre possibilità che offre il territorio.

Da una parte c’è chi lamenta una troppa scarsa attenzione nei confronti degli insediamenti e dei lavoratori di queste, dall’altro canto c’è chi punta l’indice contro l’assenza di una classe imprenditoriale seria. Di certo c’è che il Calaggio ha bisogno di un rilancio immediato. Bisognava intervenire molto prima! Sicuramente siamo in presenza di una crisi industriale nazionale. Aver rinunciato alle partecipazioni statali e agli investimenti per la grande industria, prendendo come esempio lo sviluppo del nord-est d’Italia, non ha certo aiutato lo sviluppo delle aree industriali nate all’indomani del terremoto. Oggi i fondi ci sono. La Provincia di Avellino, entro il 2006, ha a disposizione circa 2000 miliardi da spendere tra Patti Territoriali, Distretti Industriali, 488 e Contratti d’Area. Non bisognerà commettere gli errori del passato. Punto di partenza dovrà essere che la Provincia svolga un ruolo indispensabile di mediazione e di coordinamento tra tutti gli strumenti di programmazione territoriale e che vi sia un vero e credibile Piano Industriale Regionale che sia da raccordo tra l’intervento Pubblico e i fallimenti, puntando su una classe imprenditoriale seria, capace e non assistita.

Dal canto nostro saremo impegnati nei prossimi giorni a chiedere un incontro ufficiale al Governatore Bassolino perché la Regione Campania, nel dichiarare lo stato di Crisi dell’Area Calaggio, assuma tutte le iniziative necessarie senza delegarle a nessuno, impegnandosi anche ad un eventuale ampliamento dell’area stessa. Nel frattempo, dal basso, proporrò, insieme al coordinamento dei lavoratori, la nascita di un comitato per lo sviluppo zonale.

 

In qualità di Assessore vuole dare una parola di chiarezza per i tanti lacedoniesi che si sono visti recapitare, all’ ultimo dell’anno, nuovi bollettini per il pagamento di vecchie quote ICI, da loro già onorate?

Sulla questione vi è stata tanta confusione. Riunioni, volantini basati sulle bugie e sulla denigrazione. Nel ’98 il Comune di Lacedonia affidava l’incarico alla ditta IPE di Margherita di Savoia, per gli accertamenti 93-97, per la modica somma del 28,50% sull’incassato accertato. Con il Commissario il 5 aprile 2001 veniva prorogato tale incarico sempre per gli accertamenti 93-97. Mai questa amministrazione ha prorogato il contratto con la IPE! Anzi, fu invitata la ditta Matteinform, gia incaricata per l’assistenza tecnica ai programmi, a formare il personale del nostro Comune affinché fossero preparati, per gli accertamenti 98-2002, ad una gestione comunale.

Dopo tante insistenze e come da contratto abbiamo più volte invitato la IPE a fornire la banca dati aggiornata al fine accertamento ’97. Per tutta risposta ci viene consegnata, e a fine dicembre, la banca dati aggiornata al ’95. Avendo l’obbligo di notificare il tutto agli utenti entro il 31-12-2003, per evitare l’addebito di tali somme agli amministratori (al danno la beffa), l’ufficio, di comune accordo con il segretario comunale, si è visto costretto a notificare ai cittadini cartelle basate su verifiche del ‘95 e non del ‘97.

Questa Amministrazione, per porre fine definitivamente a tali disfunzioni, sta insistendo sull’autogestione dei tributi e, in modo molto "tranquillo", sta man mano risolvendo ogni possibile controversia con i cittadini, senza allarmismi e contenziosi ulteriori. L’ente, per poter fare direttamente gli accertamenti, si è dotata di aereofotogrammetrie digitalizzate e vettorializzate e un programma per tutti i tributi integrato con le foto aeree (GIS).

 

Senese, ad una precisa domanda ha elencato una serie di opere per le quali i fondi erano stati trovati dalla precedente amministrazione Caffaro-Sessa, alcune in corso di completamento, altre per le quali è stato varato un programma di intervento.

Quindi ha parlato di nuove opere pensate da questa amministrazione: interventi sul fiume Osento, ristrutturazione della ex Scuola Materna, completamento Piscina comunale, Slargo-invaso spaziale Via Tribuni-Chiesa S.Maria la Cancellata, Madonna delle Grazie, ed altre ancora.

Ci può dire Lei qualcosa in più circa queste nuove opere e, più in generale, quali programmi intendete realizzare nei prossimi due anni e mezzo?

Un’opera si intende realizzata quando vi è un progetto cantierabile (esecutivo), una copertura finanziaria certa, un appalto ed un affidamento lavori.

Il Comune di Lacedonia non era affatto dotato né di progettazioni esecutive valide, né di mutui perfezionati e nessun cantiere aperto.

A quanto riportato dall’ex assessore Senese, aggiungiamo la realizzazione, con fondi CMAI, di invasi idrici in varie contrade di Lacedonia, da utilizzarsi contro gli incendi boschivi e per le esigenze degli allevatori. Con il riparto 2003 della 51-78 (€ 350.000): intervento funzionale "sui cimiteri", acquisto automezzi e fondo rotazionale per nuove progettazioni. Con il riparto 2002 della stessa Legge (€ 494.000) già progettate e solo da appaltare: via delle rose, via selci, via venosina, via olimpia, viale cimitero, rione G.Chicone, vico De Sanctis, area monumento S.Pio e acquisto arredi urbani.

Sono iniziati i lavori per il ponte di collegamento parcheggio Ist. Magistrale-Scuola Media; lo stesso servirà a decongestionare l’afflusso contemporaneo delle macchine che accompagnano gli alunni, nonché come via di fuga in caso di calamità. Abbiamo chiesto ed ottenuto dalla CMAI la sistemazione della Fontana Vecchia ed il prolungamento, per oltre un chilometro, dell’acquedotto S.Mauro.

Fidando in una sacrosanta tranquillità operativa vorremmo portare a completamento l’ampliamento della casa riposo Ciriello, dotandola di un efficiente centro poliambulatoriale con la dislocazione delle ambulanze del pronto intervento (Misericordia) e del poliambulatorio mobile, già assegnato a questo comune. Anche se non è un nostro progetto riteniamo indispensabile impegnarci a che si realizzi la strada di collegamento tra il casello autostradale e l’Ofantina, migliorando così anche la strada Madonna delle Grazie-diga S.Pietro. Abbiamo già i fondi per completare lo spogliatoio del campo di calcetto, sostituire il sintetico e la recinzione (da realizzarsi prima dell’estate) e il completamento, con tribune coperte del Tonino Arminio. Stiamo decidendo anche quali fondi utilizzare per completare l’impianto con il sintetico e con un ampio parcheggio.

L’elenco non è esaustivo ma è stato dettagliatamente portato all’attenzione dei cittadini nell’assemblea pubblica del 31 gennaio. Purtroppo, già dal maggio del 2001, è abitudine quotidiana che gli amministratori non dialogano solo con tecnici progettisti, ma anche con avvocati, procuratori, prefetti, magistrati e …… Corte dei Conti. Avremmo voluto farne volentieri a meno.

Alla luce di tante cose da fare, e con una priorità importante come il problema grave dell’area industriale Calaggio, la nostra opposizione consiliare, anziché partecipare attivamente alla programmazione ed alla risoluzione degli atavici problemi di questa piccola comunità, in modo irresponsabile, si è attivata a presentare una mozione di sfiducia basata su una "pretestuosa" inattività della commissione statuto e delegando la risoluzione degli stessi ad un commissario prefettizio. Noi non ci lasceremo intimidire ed andremo avanti, senza pretendere applausi per ciò che abbiamo già messo in cantiere e consapevoli del grande lavoro ancora da svolgere, forti di un sostegno concreto e responsabile delle forze politiche del centro-sinistra locale che noi rappresentiamo in Consiglio Comunale.

 

L’ultima domanda è a carattere sportivo ma, visti i suoi trascorsi, prima da giocatore e poi da allenatore, le calza a pennello.

Lei è stato l’allenatore della U.S. nell’anno della storica promozione e, il campionato successivo, ha guidato la squadra ad una tranquilla salvezza. Quest’anno la situazione è, a dir poco, drammatica; c’è la concreta possibilità di un ridimensionamento generale e di un mesto ritorno in prima categoria: dall’alto della sua decennale esperienza cosa consiglia a dirigenti, tecnici, giocatori e tifosi? Quali, secondo lei, sono stati gli errori (se ci sono stati) fatti dalla società e dai tecnici? Se la richiamassero, sarebbe pronto e disponibile a ritornare sulla panchina della U.S.?

Non sono interessato ad entrare nel merito di questa questione anche perché non avendo partecipato attivamente non sono in grado di conoscere le vere ragioni dell’attuale crisi della squadra. Posso solo dire che, conoscendo i calciatori dell’U.S.Lacedonia da tantissimo tempo, le loro rari doti tecniche e caratteriali, sono convinto che riusciranno a scongiurare il pericolo di una retrocessione.

           

              Grazie


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