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TRIBUNA POLITICA LACEDONIESE
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Gianni Caggiano, nato a Lacedonia
il 29- 09- 1963, ex lavoratore della
ex Ingred dell’area Calaggio, in mobilità, già
consigliere comunale dal ’93 al ’97,
nell’attuale Amministrazione comunale ricopre
la carica di Capogruppo consiliare della "Sinistra Indipendente".
Da cinque mesi ricopre la carica di assessore
al lavoro e occupazione. |
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Senese, nell’intervista a noi rilasciata la
settimana scorsa, accusa la "trotzkista sinistra lacedoniese" (sono sue
parole) di essere stata complice del Sindaco per la loro rimozione perché
"bramosa di restare sola al comando del vapore".
Ci vuole dare, anche lei, la sua versione dei
fatti?
E’ proprio di chi non si pone nell’ottica di
capire le ragioni dell’altro, di chi rifiuta il confronto, attribuire a una
forza diversa caratteristiche che non le sono proprie.
Una volta ci chiama girotondini, una volta ci
chiama trotzkisti, e questo semplicemente perché Senese non è in grado di
confrontarsi e di capire le ragioni dell’altro, dimostrando in tal modo
arroganza. Se avesse voluto confrontarsi avrebbe dovuto chiamarci così come
noi ci rappresentiamo: Sinistra in movimento. Noi non chiameremo mai la
destra dell’UDC "destra nazista", perché da quel momento mancheremmo di
rispetto nei suoi confronti, e noi siamo convinti che, anche da posizioni
diverse, il rispetto non dovrebbe mai mancare altrimenti vi sarebbe
solamente la rissa, i personalismi, l’ingiuria, la calunnia. Tutti i mali
cioè che in questi ultimi anni hanno devastato il nostro paese e dai quali
noi avevamo dichiarato di volerci liberare quando abbiamo sottoscritto
quell’ accordo elettorale che ci ha permesso di vincere l’elezione portando
sul comune una nuova classe dirigente.
Evidentemente Senese, invece, è figlio di quella
vecchia classe dirigente che ha pensato e pensa di far politica, denigrando
l’avversario senza mai entrare nel merito dei problemi da affrontare.
Nel merito, la crisi è stata provocata da Senese
stesso quando, all’indomani della vittoria elettorale, ubriacato dai
risultati per lui più che positivi, ha pensato di costruire un potere
parallelo e alternativo al sindaco non riconoscendogli l’autorità
concessagli dai cittadini. E’ questo atteggiamento di prevaricazione che ha
portato il sindaco a togliergli la fiducia da assessore. Noi non abbiamo
fatto altro, a quel punto, che prendere atto dello stato di crisi e
dichiarare la nostra disponibilità ad andare avanti, anche senza l’UDC, per
evitare il ritorno del commissario, (fatto questo sempre dannoso per il
paese), assumendoci le nostre responsabilità e cercando di dare le risposte
ai cittadini che ci hanno dato fiducia.
Mai, come in questo momento, è in forte
pericolo l’esistenza stessa dell’area industriale Calaggio, con fabbriche
che, una dietro l’altra, si ritrovano in crisi. Cosa ritiene possa fare, in
concreto, l’appena insediato Comitato di Coordinamento dei Sindaci della
zona?
I Sindaci di Lacedonia, Aquilonia, Andretta,
Bisaccia, Vallata, Scampitella, Trevico, Vallesaccarda, Calitri, le Comunità
Montane Alta Irpinia e Valle Ufita si sono incontrati il 10 gennaio u.s.
presso la sede del Comune di Lacedonia, congiuntamente alle organizzazioni
sindacali CGIL-CISL-UIL e al comitato del coordinamento dei lavoratori, per
discutere sullo stato di crisi che sta attraversando l’area industriale
Calaggio. I Sindaci, considerato la forte crisi, che rappresenta un colpo
mortale all’occupazione e alla stessa sopravvivenza e allo sviluppo
dell’area, si sono costituiti in comitato permanente, istituendo a Lacedonia
un tavolo di coordinamento, al fine di dare rilevanza politica, sociale e
istituzionale al territorio. Il coordinamento, in concreto, ha ritenuto
opportuno dichiarare lo STATO DI CRISI dell’Area Calaggio. Ha chiesto e
ottenuto un incontro al Prefetto di Avellino per evidenziare l’attuale
situazione. Promuoverà, congiuntamente alle OOSS, una manifestazione
nell’Area Calaggio con le popolazioni dei Comuni, le Amministrazioni e i
lavoratori dell’area. Ha avviato il confronto con il tavolo di Concertazione
Provinciale per dare la giusta priorità all’area Calaggio. Ha chiesto e
ottenuto dal Consiglio Regionale l’attivazione affinché si approvasse il
Regolamento per le future assegnazioni
degli opifici, sanando un vuoto procedurale e superando le difficoltà
determinate dai vari curatori fallimentari (regolamento approvato in Giunta
Regionale con deliberazione n° 3848). L’impegno della Prefettura è quello di
verificare la situazione di tutti gli insediamenti dell’area Calaggio,
compresi i vari fallimenti, mentre i Sindaci chiederanno alla Regione
Campania di assegnare la gestione dei capannoni direttamente ai comuni nei
quali l’area produttiva ricade.
Lei, quale delegato del Sindaco al lavoro,
quali iniziative ha proposto alla sua maggioranza ed ha attuato per
migliorare la situazione occupazionale a Lacedonia?
Quale delegato al lavoro, dal primo giorno, mi
sono attivato affinché l’Area Industriale Calaggio diventasse un simbolo per
il rilancio dell’occupazione e contro lo spopolamento delle zone interne.
Un’area considerata da tutti come la più competitiva e appetibile da parte
degli imprenditori. Già con la vertenza, durata anni, della Ingred, con
l’interessamento del Presidente di Confindustria D’Amato, ho denunciato il
rischio di una crisi più generale e la volontà di cambiare un atteggiamento
che negli anni precedenti non aveva portato a nessun risultato. Di aprire,
cioè, una vertenza che interessasse un’intera area, un’intera zona, anziché
trattare singolarmente le varie crisi, attraverso vertenze singole e
delegare la risoluzione dei problemi ai curatori fallimentari. Ecco il
perché del Coordinamento dei Sindaci e dei Lavoratori di tutta l’area
Calaggio.
Dovesse arrestarsi definitivamente il
volano occupazionale del Calaggio, quali "piste" alternative Lei ritiene
debbano battersi per dare occupazione ai giovani Lacedoniesi?
In questo senso, l’attuale amministrazione
cosa sta facendo?
Voglio rifiutare l’idea che nell’area industriale
Calaggio si arresti definitivamente il volano occupazionale. Bisognerà
scongiurare in tutti i modi questo pericolo anche perché non abbiamo grandi
alternative all’industrializzazione che una volta si diceva "in montagna".
Bisognerà integrarla con le altre possibilità che offre il territorio.
Da una parte c’è chi lamenta una troppa scarsa
attenzione nei confronti degli insediamenti e dei lavoratori di queste,
dall’altro canto c’è chi punta l’indice contro l’assenza di una classe
imprenditoriale seria. Di certo c’è che il Calaggio ha bisogno di un
rilancio immediato. Bisognava intervenire molto prima! Sicuramente siamo in
presenza di una crisi industriale nazionale. Aver rinunciato alle
partecipazioni statali e agli investimenti per la grande industria,
prendendo come esempio lo sviluppo del nord-est d’Italia, non ha certo
aiutato lo sviluppo delle aree industriali nate all’indomani del terremoto.
Oggi i fondi ci sono. La Provincia di Avellino, entro il 2006, ha a
disposizione circa 2000 miliardi da spendere tra Patti Territoriali,
Distretti Industriali, 488 e Contratti d’Area. Non bisognerà commettere gli
errori del passato. Punto di partenza dovrà essere che la Provincia svolga
un ruolo indispensabile di mediazione e di coordinamento tra tutti gli
strumenti di programmazione territoriale e che vi sia un vero e credibile
Piano Industriale Regionale che sia da raccordo tra l’intervento Pubblico e
i fallimenti, puntando su una classe imprenditoriale seria, capace e non
assistita.
Dal canto nostro saremo impegnati nei prossimi
giorni a chiedere un incontro ufficiale al Governatore Bassolino perché la
Regione Campania, nel dichiarare lo stato di Crisi dell’Area Calaggio,
assuma tutte le iniziative necessarie senza delegarle a nessuno,
impegnandosi anche ad un eventuale ampliamento dell’area stessa. Nel
frattempo, dal basso, proporrò, insieme al coordinamento dei lavoratori, la
nascita di un comitato per lo sviluppo zonale.
In qualità di Assessore vuole dare una parola
di chiarezza per i tanti lacedoniesi che si sono visti recapitare, all’
ultimo dell’anno, nuovi bollettini per il pagamento di vecchie quote ICI, da
loro già onorate?
Sulla questione vi è stata tanta confusione.
Riunioni, volantini basati sulle bugie e sulla denigrazione. Nel ’98 il
Comune di Lacedonia affidava l’incarico alla ditta IPE di Margherita di
Savoia, per gli accertamenti 93-97, per la modica somma del 28,50%
sull’incassato accertato. Con il Commissario il 5 aprile 2001 veniva
prorogato tale incarico sempre per gli accertamenti 93-97. Mai questa
amministrazione ha prorogato il contratto con la IPE! Anzi, fu invitata la
ditta Matteinform, gia incaricata per l’assistenza tecnica ai programmi, a
formare il personale del nostro Comune affinché fossero preparati, per gli
accertamenti 98-2002, ad una gestione comunale.
Dopo tante insistenze e come da contratto abbiamo
più volte invitato la IPE a fornire la banca dati aggiornata al fine
accertamento ’97. Per tutta risposta ci viene consegnata, e a fine dicembre,
la banca dati aggiornata al ’95. Avendo l’obbligo di notificare il tutto
agli utenti entro il 31-12-2003, per evitare l’addebito di tali somme agli
amministratori (al danno la beffa), l’ufficio, di comune accordo con il
segretario comunale, si è visto costretto a notificare ai cittadini cartelle
basate su verifiche del ‘95 e non del ‘97.
Questa Amministrazione, per porre fine
definitivamente a tali disfunzioni, sta insistendo sull’autogestione dei
tributi e, in modo molto "tranquillo", sta man mano risolvendo ogni
possibile controversia con i cittadini, senza allarmismi e contenziosi
ulteriori. L’ente, per poter fare direttamente gli accertamenti, si è dotata
di aereofotogrammetrie digitalizzate e vettorializzate e un programma per
tutti i tributi integrato con le foto aeree (GIS).
Senese, ad una precisa domanda ha elencato
una serie di opere per le quali i fondi erano stati trovati dalla precedente
amministrazione Caffaro-Sessa, alcune in corso di completamento, altre per
le quali è stato varato un programma di intervento.
Quindi ha parlato di nuove opere pensate da
questa amministrazione: interventi sul fiume Osento, ristrutturazione della
ex Scuola Materna, completamento Piscina comunale, Slargo-invaso spaziale
Via Tribuni-Chiesa S.Maria la Cancellata, Madonna delle Grazie, ed altre
ancora.
Ci può dire Lei qualcosa in più circa queste
nuove opere e, più in generale, quali programmi intendete realizzare nei
prossimi due anni e mezzo?
Un’opera si intende realizzata quando vi è un
progetto cantierabile (esecutivo), una copertura finanziaria certa, un
appalto ed un affidamento lavori.
Il Comune di Lacedonia non era affatto dotato né
di progettazioni esecutive valide, né di mutui perfezionati e nessun
cantiere aperto.
A quanto riportato dall’ex assessore Senese,
aggiungiamo la realizzazione, con fondi CMAI, di invasi idrici in varie
contrade di Lacedonia, da utilizzarsi contro gli incendi boschivi e per le
esigenze degli allevatori. Con il riparto 2003 della 51-78 (€ 350.000):
intervento funzionale "sui cimiteri", acquisto automezzi e fondo rotazionale
per nuove progettazioni. Con il riparto 2002 della stessa Legge (€ 494.000)
già progettate e solo da appaltare: via delle rose, via selci, via venosina,
via olimpia, viale cimitero, rione G.Chicone, vico De Sanctis, area
monumento S.Pio e acquisto arredi urbani.
Sono iniziati i lavori per il ponte di
collegamento parcheggio Ist. Magistrale-Scuola Media; lo stesso servirà a
decongestionare l’afflusso contemporaneo delle macchine che accompagnano gli
alunni, nonché come via di fuga in caso di calamità. Abbiamo chiesto ed
ottenuto dalla CMAI la sistemazione della Fontana Vecchia ed il
prolungamento, per oltre un chilometro, dell’acquedotto S.Mauro.
Fidando in una sacrosanta tranquillità operativa
vorremmo portare a completamento l’ampliamento della casa riposo Ciriello,
dotandola di un efficiente centro poliambulatoriale con la dislocazione
delle ambulanze del pronto intervento (Misericordia) e del poliambulatorio
mobile, già assegnato a questo comune. Anche se non è un nostro progetto
riteniamo indispensabile impegnarci a che si realizzi la strada di
collegamento tra il casello autostradale e l’Ofantina, migliorando così
anche la strada Madonna delle Grazie-diga S.Pietro. Abbiamo già i fondi per
completare lo spogliatoio del campo di calcetto, sostituire il sintetico e
la recinzione (da realizzarsi prima dell’estate) e il completamento, con
tribune coperte del Tonino Arminio. Stiamo decidendo anche quali fondi
utilizzare per completare l’impianto con il sintetico e con un ampio
parcheggio.
L’elenco non è esaustivo ma è stato
dettagliatamente portato all’attenzione dei cittadini nell’assemblea
pubblica del 31 gennaio. Purtroppo, già dal maggio del 2001, è abitudine
quotidiana che gli amministratori non dialogano solo con tecnici
progettisti, ma anche con avvocati, procuratori, prefetti, magistrati e ……
Corte dei Conti. Avremmo voluto farne volentieri a meno.
Alla luce di tante cose da fare, e con una
priorità importante come il problema grave dell’area industriale Calaggio,
la nostra opposizione consiliare, anziché partecipare attivamente alla
programmazione ed alla risoluzione degli atavici problemi di questa piccola
comunità, in modo irresponsabile, si è attivata a presentare una mozione di
sfiducia basata su una "pretestuosa" inattività della commissione statuto e
delegando la risoluzione degli stessi ad un commissario prefettizio. Noi non
ci lasceremo intimidire ed andremo avanti, senza pretendere applausi per ciò
che abbiamo già messo in cantiere e consapevoli del grande lavoro ancora da
svolgere, forti di un sostegno concreto e responsabile delle forze politiche
del centro-sinistra locale che noi rappresentiamo in Consiglio Comunale.
L’ultima domanda è a carattere sportivo ma,
visti i suoi trascorsi, prima da giocatore e poi da allenatore, le calza a
pennello.
Lei è stato l’allenatore della U.S. nell’anno
della storica promozione e, il campionato successivo, ha guidato la squadra
ad una tranquilla salvezza. Quest’anno la situazione è, a dir poco,
drammatica; c’è la concreta possibilità di un ridimensionamento generale e
di un mesto ritorno in prima categoria: dall’alto della sua decennale
esperienza cosa consiglia a dirigenti, tecnici, giocatori e tifosi? Quali,
secondo lei, sono stati gli errori (se ci sono stati) fatti dalla società e
dai tecnici? Se la richiamassero, sarebbe pronto e disponibile a ritornare
sulla panchina della U.S.?
Non sono interessato ad entrare nel merito di
questa questione anche perché non avendo partecipato attivamente non sono in
grado di conoscere le vere ragioni dell’attuale crisi della squadra. Posso
solo dire che, conoscendo i calciatori dell’U.S.Lacedonia da tantissimo
tempo, le loro rari doti tecniche e caratteriali, sono convinto che
riusciranno a scongiurare il pericolo di una retrocessione.
Grazie
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