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(Ringraziamo l'anonimo
collaboratore che ci ha fatto pervenire questo suo graditissimo contributo
e, sperando che non sia l'ultimo, ci auguriamo che altri seguano il suo
esempio.Circa 600 ragazzi dell'A.C.R.
di tutti i paesi della diocesi hanno sfidato, domenica 7 Novembre, una
giornata caratterizzata da una incessante pioggia che non ha dato tregua.)
Un pensiero del vescovo D'Alise il primo
giorno del nostro incontro nella Concattedrale di Lacedonia, fu "organizziamo
il bene".
Colpì; condividemmo e condividiamo la sostanza del
messaggio, cuore del Vangelo.
A monte della frase :"l'unità", "Da questo vi
riconosceranno".
La festa del Ciao ha realizzato un
invito così caldo. Quanti vi hanno lavorato perché la Festa dell' A.C.R.
fosse bella, dicesse un momento di gioia libera e serena?
Chi leggerà le motivazioni di fondo che hanno animato
gli organizzatori, i sostenitori; gli attuatori dell' incontro?
Quanti hanno aderito, per coprire gli aspetti
fondanti: dalla preparazione alla preghiera, dalla ricerca dei luoghi
d'incontro, dalla scelta dei canti e dei giochi, idonei a dare vitalità ai
gruppi presenti, fino a giungere alla originalità delle squisitezze
dolciarie, che pure hanno tanta parte in un incontro di festa?
La gratitudine, allora, scaturisce spontanea da un
cuore attento, che sa leggere, al di là delle difficoltà organizzative, rese
più acute dall'inclemenza del tempo, la sostanza dell'evento; sa cogliere il
bene, la fatica, la generosità, la collaborazione di tanti, che hanno reso
possibile l'andamento sereno della giornata.
Qualche delusione?
Qualche lamentala?
Potrebbero essere tanti i motivi validi di un
giustificato brontolio, per quanto era atteso e non è stato dato.
Ma, quando si è lavorato come meglio si è saputo fare,
quando ognuno ha fatto la sua parte, come meglio gli riusciva, il resto si
può ben chiamare "dono dall'alto", che è la benedizione di Dio
sullo sforzo e l'impegno dell' uomo.
Si può, così, capire come la storia, piccola o grande
del singolo o di un gruppo, interagisca con un disegno più alto e il tutto
possa ben dirsi " storia salvata, redenta".
Il grazie, quindi, al Signore che invita, suggerisce,
accompagna; il grazie ai piccoli che la festa hanno vissuto e agli
accompagnatori, loro guide; il grazie ai tanti anonimi costruttori di ogni
singola parte della giornata, ai giovani, alle mamme, agli organizzatori,
chierici e laici, alla Presidente, che l'ha fortemente voluta e sostenuta, a
Sua Ecc.za il Vescovo, che, con la sua presenza e il suo carisma specifico,
ha fatto, della giornata del 7 novembre, un autentico momento
di vita ecclesiale".
Riflessioni a più voci. |
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