Lacedonianews Archivio Anno 2006

     
 

Intervista a Pietro Mennea in occasione del ventiquattresimo anniversario del conseguimento del record del mondo sui 200 metri.

 

Mennea sono trascorsi 24 anni dal suo record, il famoso 19''72 conseguito a Citta' del Messico il 12 settembre 1979, che  per 17 anni ha rappresentato il record del mondo sui 200 metri e che ancora costituisce record europeo. Che cosa le è rimasto di quel giorno?

Una grande emozione e gioia. Ricordo perfettamente il boato della gente e il mio stato d'animo fortemente provato dopo la lettura del tempo. Un risultato cronometrico cercato con tanta forza, passione ed allenamento.
Per conseguire quella prestazione agonistica ho lavorato 6 ore al giorno per 350 giorni l'anno.



Rifarebbe tutti i sacrifici fatti in tutti questi anni per arrivare a questi risultati?
 

Credo che nell'atletica, come in qualsiasi attività della vita sociale, per emergere bisogna lavorare duramente. Sono stato fortunato a cimentarmi per 20 anni in uno sport dove la superficialità non era ammessa. Sotto questo punto di vista lo sport mi ha insegnato tanto.

Quale e' stato il commento piu' bello che ha sentito?
 

Ogni qual volta incontro appassionati di atletica e di sport in generale, tutti mi ricordano sempre le emozioni che vissero di fronte al televisore al momento della mia vittoria ai giochi mondiali universitari del 1979. Mi raccontano della loro gioia nel vedere un italiano conseguire un grande risultato in una disciplina sportiva, la velocita', dominata quasi sempre dagli statunitensi.
E' motivo di grande soddisfazione sapere che la gente ricorda quell'evento, nonostante siano trascorsi diversi anni.

Il record e' per lei il momento piu' alto della sua carriera tecnico- agonistica in atletica?

Ho avuto l'onore e la grande fortuna di correre in cinque Olimpiadi e di stabilire molti primati, ma in effetti il ricordo del 19''72 rimane il più significativo, insieme alla medaglia d'oro conseguita ai giochi olimpici di Mosca nel 1980.

Conviene in merito al fatto che quel tempo ha fatto la storia della atletica leggera italiana e mondiale?

Devo ammettere di sì, anche se mi piacerebbe molto che altri atleti italiani potessero stabilire record del mondo e far rinascere la nostra atletica che purtroppo oggi attraversa un momento di grande affanno.  Quel tempo cronometrico rimane un patrimonio della atletica leggera italiana e mondiale.

Un consiglio a chi volesse cimentarsi nello sport e, perche' no, provare a conseguire un record del mondo?

Nessun doping, tanta volontà e tantissimo allenamento. Per conseguire quel 19''72 mi sono allenato per 11 anni. Non sono pochi.

a cura di Michele MISCIA

 
     

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