Lacedonianews Archivio Anno 2006

 

MUSICA?  NO GRAZIE                 di  Rocco Melillo

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In questo  piccolo paesello, anni orsono, si impose maestosa la figura di un uomo colto e gentile. Chi era costui,  cosa aveva di diverso dagli altri? Quali virtù possedeva questo signore dalla faccia sorridente, dai modi signorili, ben voluto da tutti?

Io l’ho conosciuto, anzi sono stato fra i tanti ad apprendere da lui. Ho imparato la magia dei suoni, i suoi segreti, la sua bellezza. Grazie a lui ho trovato un lavoro.

Questo signore si chiamava MICHELE LANNUNZIATA, 1a cornetta della Marina Italiana.

Quest’uomo ha avuto la capacità di far vivere a tanti ragazzi  di Lacedonia una adolescenza bellissima, ha fatto conoscere il nostro anonimo paesello in luoghi e posti impensabili, ha aperto anime e passioni, ha donato a noi la bellezza del vivere insieme, ha unito ceti diversi, gente diversa, storie diverse. Vi pare poco? A me sembra tanto.

Purtroppo un maledetto giorno ci lasciò … morimmo un po’tutti quel giorno.

Il paesello, da lui tanto amato, incredibilmente l’ha dimenticato.

Poi un giorno, un gruppo di amici decide che sarebbe stato carino formare una nuova banda musicale e intestare il nome proprio al maestro:

ASSOCIAZIONE BANDISTICA “MICHELE LANNUNZIATA” – LACEDONIA -.

Bello vero? Al suo interno c’è un maestro capace, addirittura titolato ben due volte, studenti di conservatorio prossimi al diploma, ragazzini dall’impegno costante, vecchi musicanti, padri di famiglia e un trombettista vincitore di un concorso televisivo nazionale.

A che pro tutto questo parlare, questo ricordare il passato, perché?

Il motivo è bivalente:

  • Rendere giustizia ad un uomo che in vita ha dato tanto, tutto se stesso per amore della musica, per amore del suo paese, per dare un futuro ai giovani. Ha ricevuto tanto affetto in vita e in morte, dai suoi cari, dai suoi ragazzi della banda, da chi suona qualsiasi strumento ed ha coscienza che un po’di merito è dovuto al maestro Lannunziata.
  • Il secondo motivo è realmente tragico. A Lacedonia ci si trova nella  totale incapacità di capire l’importanza dell’arte, della storia, e della cultura in generale; è un ambiente depresso, asociale, drammaticamente non inserito in nessun circuito artistico; l’apatia è il padrone assoluto, ormai da molti anni, di questo luogo.

La mia è una provocazione (come ebbi a dire ad un ex stimato Dottore prima di essere sbattuto fuori dall’ufficio) spero costruttiva, se accettata in maniera positiva, comunque spero faccia pensare e  faccia riflettere chi si assume impegni volti al benessere della gente.

A mio modo di vedere, è ora che le cose cambino, che ognuno lavori nel proprio ambito di competenze, che ognuno faccia bene il proprio lavoro.

Si stabilisca che l’Assessore alla cultura sia uomo colto, allo sport uno sportivo, ecc…, cioe’ che si rispettino i propri ruoli e che, infine, venga premiato chi, con capacita’ ed impegno produca risultati reali, che si toccano con mano.

 Si cominci a dare spazio e fiducia a chi ha voglia di fare, a chi chiede solo di vivere, a chi chiede parità di intenti e giustizia sociale; a chi, nonostante tutto, pensa alla propria terra natia ancora con amore, affetto e tenerezza.                    

           

Grazie,

Rocco Melillo


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