Lacedonianews Archivio Anno 2006

 

TRIBUNA  POLITICA  LACEDONIESE

Gerardo Solomita, insegnante elementare in pensione.

Nel 1978 partecipò alle elezioni amministrative come indipendente in una lista DC. Ricoprì la carica di assessore per due anni. Attualmente è il portavoce ufficiale di AN.

 

Nelle ultime elezioni il suo partito si è di fatto spaccato. Alcuni suoi esponenti hanno aderito al Quadrifoglio insieme a Rifondazione Comunista, DS, UDC ed esponenti popolari, poi confluiti nella Margherita, altri alla lista civica "Progetto futuro " promossa dal locale SDI.

Avete trovato l’unità?

Nelle ultime elezioni il partito di AN non si è spaccato perchè si è trattato semplicemente della fuoriuscita di alcuni elementi che hanno seguito influenze esterne, confluendo poi nel centrosinistra e dimenticando la propria appartenenza.

 

Tempo fa avete aperto una sede locale di AN, poi chiusa.

E’ così difficile fare politica a Lacedonia?

La sede di AN non è stata mai chiusa ma spesso ospita riunioni quando vi sono argomenti da discutere. Certamente quando si fa politica si è portati ad avere rapporti con tutti coloro che dichiarano di condividere le proprie idee, ma purtroppo in alcuni casi l’opportunismo prevale alterando valori e rapporti. Ciò è successo a Lacedonia creando scompensi che di politico hanno ben poco perchè sulle idee è prevalso il camaleontismo.

 

Quale il giudizio suo e del suo partito circa l’operato dell’amministrazione Palladino, anche in virtù della sua recente collocazione nel centro-sinistra?

Durante la competizione elettorale conclusasi, come previsto, con la schiacciante vittoria del Quadrifoglio, fui definito il puparo del momento solo perchè sostenitore della lista " Progetto futuro ". Molti erano convinti che vi sarebbe stato un rinnovamento e che la nuova amministrazione avrebbe addotto riflessi positivi in ogni settore della vita amministrativa.

PURTROPPO NON E’ STATO COSI’.

L’unica vera novità è stato un cartello affisso nell’atrio del municipio in cui il Sindaco avvertiva i cittadini che l’accesso al suo ufficio sarebbe stato consentito solo il martedì e il giovedì dalle ore 12 alle 13,30. Di fatto i suoi "clienti" soltanto hanno avuto libero accesso alle spalle dei cittadini che contribuiscono al suo mantenimento. Altro elemento negativo è costituito dagli atteggiamenti autoritari e vendicativi specialmente nei confronti delle persone non allineate.

Il Sindaco ha insomma dimostrato di non essere il rappresentante di tutta la comunità, ma solo di quella parte a cui è legato per motivi spesso non chiari.

Pessima impressione hanno destato la pretestuosa decadenza di un consigliere comunale e l’annullamento delle due delibere di programmazione in materia di terremoto, una delle quali ad opera del Commissario prefettizio, con gravi danni a svantaggio degli anziani e dei disabili. In consiglio comunale ha sempre dimostrato un atteggiamento arrogante con chiunque esprimesse, anche in pubblici manifesti, un’opinione discorde. Alcuni atti sembrano discutibili se non addirittura illegittimi come, a solo titolo di esempio, la delibera di nomina di ben due avvocati per la "tutela dell’immagine amministrativa", e la delibera in cui viene evidenziato lo sperpero dei fondi del terremoto in spese senza alcuna attinenza.

Non si riesce a cogliere l’utilità di questa amministrazione per la cittadinanza nè la logica dell’azione amministrativa, visto che Lacedonia viene regolarmente esclusa da molti finanziamenti regionali perchè spesso i fondi non sono neppure richiesti, non so se per ignoranza o per inettitudine. Il Sindaco forse non sa che il paese è ormai sotto la soglia fatidica dei 3000 abitanti a causa della recente emigrazione. Si distingue nei convegni di regime solo per una inutile vanagloria in relazione a grandi opere che esistono soltanto nella sua fantasia.

A proposito di opere pubbliche sarebbe utile che il Sindaco facesse un sopralluogo durante i piovaschi alla struttura intitolata al Dr. Ciriello.

La collocazione nella "margherita" sembra essere una scelta di sopravvivenza in una situazione di totale isolamento personale. Anche il ventilato timore di un commissario prefettizio credo sia esagerato da parte di alcuni segretari politici perchè almeno verrebbero garantite l’ordinaria amministrazione e l’obiettività amministrativa. E’ superfluo dire che non sono in condizione di esprimere, date le premesse, un giudizio positivo, anzi penso che se per caso decidessero di assentarsi per un certo periodo nessuno ne sentirebbe la mancanza.

 

Il suo partito non ha propri esponenti ufficiali in Consiglio Comunale. Per la

prossima tornata elettorale, in programma tra due anni, quali i vostri intendimenti?

Continuare con esperienze civiche, oppure creare un’intesa con le altre forze politiche del Polo presenti a Lacedonia?

AN era rappresentata in Consiglio comunale da un candidato che aveva riscosso un discreto consenso elettorale, ma il trasformismo ha privato il partito di un’importante presenza. Per quanto riguarda i futuri intendimenti non è agevole programmare oggi una situazione locale in continua evoluzione, ma nei propositi di AN vi è, come sempre, un progetto politico che tende alla polarizzazione di forze politiche affini.

 

Circa la ripartizione dei fondi del terremoto vi è, ancora, un diffuso malcontento. Anche RC, che sostiene questa giunta dall’esterno, non condivide i criteri adottati da questa giunta.

Quale il vostro punto di vista?

A mio avviso il capitolo del terremoto racchiude la storia più vergognosa del comune di Lacedonia. Richiederebbe una lunga trattazione perché è il settore in cui maggiormente si notano le ingiustizie, la mancanza di obiettività di questa amministrazione comunale ed anche la violazione più evidente delle norme stabilite dalle leggi 219\81 e 32\92.

I contributi assegnati mancano di requisiti essenziali per una reale legittimità:

  • mancanza di elementi essenziali all’interno del P. d. R. esistente;

  • mancato controllo della esecutività dei progetti al 31.3.89;

  • mancanza di requisiti soggettivi per moltissime pratiche, come l’unicità dell’abitazione e l’esigenza abitativa legata ai concetti di provvisorietà e precarietà;

  • mancato controllo delle dichiarazioni di atto notorio all’atto dell’emissione dei decreti di finanziamento.

Tali anomalie non sono una mia invenzione, ma sono state ribadite più volte da un’associazione culturale, anche a mezzo di manifesti e volantini, in una interpellanza parlamentare, negli esposti trasmessi in fotocopia al comune dal Ministero Infrastrutture e Trasporti in data 20.5.02 e da consiglieri comunali di minoranza. A proposito dell’interpellanza parlamentare il Sindaco dichiarò in un’intervista che tutto si sarebbe risolto in un buco nell’acqua mostrandosi particolarmente baldanzoso e tronfio, come se godesse di particolari protezioni.

Molti elementi, che in passato parlavano di "gestione clientelare, di varianti strutturali con contributi privilegiati, di contributi erogati in assenza di graduatoria, di responsabilità contabili e penali", oggi, pur a conoscenza di tanti abusi, non solo zittiscono, ma sfoderano acredine e sarcasmo contro chi motivatamente critica il malcostume imperante. Anche la critica di Rifondazione Comunista non mi sembra abbia prodotto effetti positivi. Come può il cittadino difendere le proprie idee ed i propri diritti in una situazione di favoritismo e di abuso se non ricorrendo alla suprema difesa da parte della legge?

Per concludere invito il Sindaco a fare chiarezza sui gravi dubbi sollevati in questa ed altre sedi, ad evitare per il futuro di distrarre fondi dalle specifiche destinazioni e di assegnare contributi a cittadini che non sono nelle condizioni di legge. Come responsabile del Circolo di AN mi impegno a vigilare attentamente che non si possano ripetere impunemente tali gravi irregolarità.

 

Circa i problemi del territorio, in primis la crisi dell’area industriale del Calaggio, quali le ricette di AN?

E, in generale, come pensa possano crearsi, anche in settori diversi dall’industria, nuovi posti di lavoro per i giovani lacedoniesi?

Lo sviluppo economico delle nostre zone non può prescindere dalle sorti dell’area industriale del Calaggio. Purtroppo, l’attuale amministrazione non sembra credere molto nel volano del Calaggio visto che ha individuato una nuova e diversa area di dimensioni minori, probabilmente solo per ovattare gli strali lanciati al riguardo da altri esponenti di area contrapposta. Lo stesso Sindaco affermò, nell’ultimo pubblico incontro avuto con la cittadinanza, che ad un eventuale ampliamento si sarebbe provveduto solo se fossero giunte all’uopo specifiche richieste. La mia domanda è: chi mai propenderebbe per un insediamento in un’area priva di suoli disponibili? Chi sarebbe disposto a procrastinare l’investimento aspettando i "comodi" degli amministratori per l’ampliamento? E’ evidente che non c’è minimamente la volontà di puntare ad una futura industrializzazione e\o riconversione delle attuali industrie nè può ritenersi adeguato il PIP artigianale, già inidoneo ad ospitare insediamenti più grandi di una piccola attività produttiva. Desta perplessità l’interessata attenzione e solerzia per favorire l’insediamento di una industria di bio-massa. La stessa gestione della crisi occupazionale desta preoccupazione per le tante famiglie rimaste senza alcun sostentamento, e questo perchè l’iniziativa del coordinamento dei sindaci è giunta tardiva ma anche perchè mi risulta che l’A.C. non abbia tentato nè di promuovere nè ha partecipato a tavoli di concertazione presso il Ministero delle Attività Produttive prima ancora che scoppiasse il "bubbone" dei licenziamenti collettivi. Inoltre si sta perdendo il treno delle possibilità occupazionali offerte dai nuovi strumenti di concertazione riservati alle zone ad Obiettivo 1, anche in considerazione che solo per qualche anno ancora potremo vantare di essere annoverati tra i territori prioritari di intervento pubblico. Perciò mi sarei aspettato almeno l’istituzione dello Sportello Unico delle Imprese che avrebbe semplificato il dialogo tra la P.A. ed aziende, promuovendo l’immagine del territorio attraverso iniziative volte ad ottenere investimenti, supportando la carente e malata imprenditorialità. La ricetta è che quando manca o è scarsa l’iniziativa privata le istituzioni devono fungere da traino nella direzione dello sviluppo, informando e documentando sui finanziamenti agevolati e fondi comunitari, agendo in una logica di coordinamento tra enti locali, territorio, imprenditorìa, associazionismo. Questa amministrazione purtroppo non svolge alcuna attività di impulso, sostegno o supporto alla crescita delle imprese locali. Anzi, è risaputa la mortificazione riservata ad alcune cooperative del posto... Ad esse, ad esempio, sarebbe potuta essere affidata la gestione del territorio ed alcuni servizi comunali per il tramite di società miste pubbliche-private, mentre parte del patrimonio disponibile comunale, scarsamente valorizzato, (terreni ed immobili rurali e civili acquisiti nella disponibilità dell’Ente) potrebbe essere assegnato in concessione gratuita pluriennale a quei giovani, singoli o associati, fautori di iniziative produttive nel campo dell’agricoltura. Per chi invece si facesse promotore di nuovi investimenti artigianali da localizzare nel PIP artigianale, si potrebbe pensare di assegnare loro piccoli opifici appositamente fatti costruire su quell’area, con diritto di riscatto decennale. Con riguardo alle aziende già insediate si lamenta invece la mancanza di iniziative dirette a formare risorse umane altamente professionalizzate. Infatti, si è soliti lagnarsi della discriminazione patita dai giovani locali nelle poche assunzioni che vengono fatte al Calaggio. In altre realtà limitrofe invece, vedi Lioni, Sant’Angelo L. o Grottaminarda, le scuole del posto si sono accreditate presso la Regione per istituire corsi finanziati con il FSE o nell’ambito del PON proprio per creare, su indicazione delle aziende presenti ed operanti sul territorio, particolari figure lavorative che vengono poi progressivamente assorbite nelle locali realtà industriali. Ma questo, a Lacedonia, sembra essere solo utopia....

 

A proposito dei Patti Territoriali è giusto ricordare che la spinta decisiva a quello della Baronia fu dato dall’allora assessore regionale all’Industria D’Ercole, di AN, per creare in periferia uno sviluppo industriale che facesse da contr’altare a quello, forte, di Avellino.

Oggi le amministrazioni di centro-sinistra, ai vari livelli, si stanno impegnando particolarmente per la riuscita di questi nuovi strumenti di "sviluppo dal basso", i Patti Territoriali, i PIT, ed altri?

Voi di AN che ne pensate? Così come si stanno configurando, possono essere un serio volano di sviluppo per le nostre zone?

La questione non va posta in termini di amministrazioni di centro-sinistra o di centro-destra. Infatti lei stesso ricorda l’impegno profuso dall’onorevole D’Ercole e cita gli sforzi di aggregazioni politiche diverse nell’ottica di far decollare tali iniziative. Sicuramente quelli che lei definisce "strumenti dal basso" garantiscono una seria potenzialità di sviluppo se vengono opportunamente colte le prospettive che offrono, ma il problema è un altro: chi li diffonde e chi li pubblicizza, informando le aziende destinatarie e i cittadini? L’amministrazione comunale di Lacedonia certo non lo fa. Quanti sanno che il giorno 15 marzo è scaduto il Bando Industria per la L.488\92 e che il 31 maggio scade invece quello per gli artigiani? Chi è a conoscenza che qualche settimana fa la Giunta Regionale ha stanziato 75 milioni di euro previsti dal POR per i Progetti Integrati Territoriali? Quante imprese locali conoscono le opportunità offerte dai Piani d’Inserimento Professionale per agevolare l’occupazione di giovani disoccupati? Queste sono tematiche alquanto estranee ad una larga fetta di imprese operanti sul nostro territorio e, ripeto, questa amministrazione purtroppo non intraprende nessuna iniziativa di impulso e sostegno per agevolare la conoscenza e la diffusione di tali nuovi strumenti.

 

Mi congratulo con la redazione per la lodevole iniziativa e ringrazio per avermi offerto la possibilità di esporre il pensiero mio personale e del coordinamento cittadino di Alleanza Nazionale.

                                                                      Grazie


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