Lacedonianews Archivio Anno 2006

     
 

A S.E.   IL VESCOVO GENNARO PASCARELLA

AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI LACEDONIA PRO LOCO "LUIGI CHICONE" COMITATO DEI FEDELI DELLE PARROCCHIE DI SANTA MARIA ASSUNTA E SANTA MARIA DELLA CANCELLATA

 

 
     
  Premesso che è corsa voce dell’unificazione delle due parrocchie di Lacedonia, con il conseguente allontanamento dei due prelati che attualmente reggono quella di Santa Maria della Cancellata, seriamente preoccupati per il grave nocumento che tale decisione avrebbe sulla nostra comunità nel suo complesso, tanto sotto il profilo spirituale quanto sotto quello sociale, i firmatari della presente istanza rivolgono preghiera direttamente a Voi, Eccellenza, affinché ascoltate le motivazioni, scongiuriate l'infausta ipotesi profilatasi.

 
 

Tenendo per fermo il concetto che alcun intento polemico anima queste righe, Vi apriamo il cuore e l'intelletto collettivo, pervasi entrambi della strana sensazione che la curia diocesana guardi ai fedeli di Lacedonia come a numeri e statistiche dietro le quali non si celi alcun sentire. La realtà -sarebbe opportuno ricordarlo al Consiglio dei Presbiteri -non è questa e le decisioni di tale illuminato Ente potrebbero sicuramente riflettersi negativamente sulla spiritualità complessiva della popolazione, riducendola a mero esercizio formale e rituale, senza alcuna sostanza di vero apostolato e, soprattutto, deprivata di qual si voglia elemento agevolante autentica conversione.

Lacedonia, sede vescovile da innumerabili secoli, come si legge negli Atti del Concilio di Melfi del 1059, che tanto ha offerto genuinamente e spontaneamente a Santa Madre Chiesa, si ritrova con un solo sacerdote a svolgere tutti i ruoli ecclesiastici, da quello di parroco a quello di sacrestano. Senza nulla togliere alla perizia e alla buona volontà del prelato prescelto, occorre porre in rilievo che allo stato dell'arte la popolazione del nostro paese è composta in larga parte da anziani soli, che trovano nella chiesa e soprattutto nella figura dei sacerdoti la sola famiglia possibile. Già lasciati dai propri figli per cause di forza maggiore, ora si ritrovano abbandonati anche dai loro pur giovani Padri spirituali: ci chiediamo quale impatto sulle coscienze, ma ancor di più sulle loro esistenze future, tale decisione potrà mai avere. Con tutta la buona volontà possibile, un solo sacerdote non potrà mai farsi carico di tante "croci", che attualmente gravano, ripartite in equa misura, sulle spalle missionarie di chi regge la parrocchia che si vorrebbe cancellare e su quelle di chi, già sa solo, regge quella da ampliare. Per non parlare del congruo numero di giovani che gravitano nella benefica orbita dell'ex convento francescano, oltre che in quello della cattedrale: anime adolescenti che troverebbero nei bar la sola alternativa all'incontro e alle attività che si svolgono in sede parrocchiale. Delle quali cose, per non dir d'altro per ora, Vi preghiamo di tenere debito conto, Eccellenza.

Se tale decisione fosse stata determinata da esigenze di carattere economico, sappia che molti di noi sarebbero disposti a farsi carico del mantenimento dei sacerdoti per il tramite di un'autotassazione mensile.

Ciò Vi fornisca il senso dell'importanza che noi attribuirono all'opera svolta e a quella da svolgere a cura dei bravi sacerdoti, inconsapevoli della nostra iniziativa, ai quali va riconosciuto il merito di aver suscitato una rifioritura spirituale operando con grande umiltà, senso di responsabilità ed in perfetto spirito di abnegazione.

Vogliate perdonare questa "intromissione" in decisioni che sicuramente competono agli organi ecclesiastici, ma ci siamo permessi di operarla perché riteniamo che la cosa ci riguardi da vicino: la "Chiesa" siamo anche noi.

Con grande stima ed affetto filiale

 

 
     

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