Home        Dove siamo        Servizi        Cultura       Lacedoni@News        Fotografie       Genealogy       Contattaci

indietro

NOTE

1 Tito Livio nelle guerre sannitiche non menziona mai gli Irpini con il loro nome tribale. Usa sempre un etnico collettivo: Sanniti. Questi erano membri della grande lega sannitica. Gli Irpini, guerrieri di razza e amanti della libertà. avevano dato filo da torcere ai Romani soprattutto dopo la battaglia di Aquilonia, quando tutto il Sannio era caduto sotto il dominio di Roma. Gli Irpini, sconfitti e oppressi, non avevano dimenticato i loro caduti e i saccheggi compiuti da Roma. Il loro nome compare nella storia solo ai tempi della spedizione di Pirro. Memori della caduta di Aquilonia e di Cominio, gli Irpini, arruolatisi nell'esercito di Pirro Insieme a Lucani, Bruttii e mercenari italici, avevano combattuto, sotto le sue insegne, contro Roma nella battaglia di Ascoli Satriano ( 279 a. C.): lo scontro ebbe luogo tra Ponte S. Venere e Monte Maggiore. Il sito della battaglia, localizzato sotto Candela, ancora oggi si chiama Piana dei Morti. Nel 210 a.C., dodici colonie (fra queste Conza), durante la guerra annibalica, avevano negato aiuti militari a Roma. A Conza, in quell'epoca, vi erano due famiglie antagoniste: i Trebii e i Mopsii. Il conzano Trebio, un nobile sannita, uomo democratico, aveva chiamato Annibale a Conza. I Mopsii, aristocratici filo-romani della fazione opposta erano stati costretti a lasciare Conza (LIVIO, XXIII, 1,1-3). Quasi tutta l'Irpinia (da Conza a Telese) era passata dalla parte di Annibale. In questa situazione, il Senato di Roma aveva decretato la damnatio memoriae: la scomunica delle dodici colonie passate al grande nemico di Roma. Fra le colonie condannate c'era anche Conza in Irpinia. Gli Irpini, come traditori di Roma, non avevano più diritto di essere ricevuti, sentiti o interpellati dai consoli, non dovevano essere neppure menzionati (LIVIO, XXVII, l0). Il nome tribale Irpini (derivato da hirpus, dal lupo, animale sacro a Marte) era stato cancellato per ordine del Senato evidentemente anche negli atti pubblici (Annales veteres). Livio aveva attinto le notizie storiche nelle antiche cronache di guerra, trovate negli Annali veteres, già depurati. Anche Livio, dunque, aveva rispettato la decisione del Senato di Roma. Del resto anche altri storici, in forza di quel divieto, non hanno più menzionato gli Irpini, fieri nemici di Roma.  

2 T. LIVIO,  X, 40.  

3 T. LIVIO, X, 44, 9:  Itaque litteris missis ad senatum populumque Romanum de rebus ab se gestis diversi             Papirius ad Sepinum, Carvilius ad Veliam oppugnandam legines ducunt. (Pertanto dopo aver mandate lettere            sulla condotta delle operazioni al Senato e al popolo romano, i consoli mossero in direzioni opposte, Papirio ad          assalire Sepino e Carvilio ad assalire Velia)

4 Il Contingente sannita, formato da 8000 uomini, si trovava in un luogo da cui si poteva vedere l'accampamento in fiamme e, nello stesso tempo, Aquilonia in preda al fuoco. Da quel posto si udivano anche le grida strazianti che si levavano da entrambe le parti. La truppa sannita, che aveva trascorso la notte nel terrore, stazionava probabilmente nella località detta Serra Mezzana (quota 771) di Lacedonia. Da quell'altura si poteva vedere sia Aquilonia in fiamme, l'attuale Lacedonia ( quota 732), sia l'accampamento incendiato, posto forse in localita Piano dell'Albero ( quota 632).  

5 Da Lacedonia è ben visibile ancora oggi la zona detta Pauroso. Il giovane Spurio Papirio nipote del console, dopo la caduta di Aquilonia e Cominio, era stato premiato per aver resa diffleile la fuga dei Sanniti usciti di notte da Aquilonia (Livio, X,44,4). In altri termini, Spurio era Stato prerniato per aver aggredito una popolazione inerme, in preda al terrore, forse proprio in localitai Pauroso ( Fig.7).  

6 La fanteria, formata da fanti appiedati, comprendeva gli hastati ( più giovani), i principes (più anziani) e i triarii (legionari veterani): non aveva potuto raggiungere e massacrare la popolazione, fuggita durante la notte, perché questa ai era già allontanata da Aquilonia diretta a Boviano (montagne boscose dell'attuale Montella).  

7 La tradizione orale di Lacedonia vuole che il massacro sia avvenuto in località Le Chiancate. Infatti, Chiancate nel dialetto popolare indica un macello, un luogo di una strage.

indietro

Inviare a lacicogna@lacedonia.com  un messaggio di posta elettronica
Copyright ©  2001-2006 Lacedonia.com
Ultimo aggiornamento: 13-12-06