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UNA PAGINA DI STORIA DELL'ALTA IRPINIA

di  Antonio  Cocozzello


L'autore di questa testimonianza scritta, Antonio Cocozzello, è stato dapprima protagonista e successivamente studioso dell'occupazione delle terre e del movimento contadino in Alta Irpinia.

Nel marzo del 1950 fu uno dei promotori dell'occupazione del “latifondo” del proprietario Rossi in contrada Chiancarelle, a cui si riferiscono anche le altre testimonianze riportate in queste pagine e le foto da Opinioni Libere, concesse dallo stesso Cocozzello.

A lungo diri­gente del PCI di Lacedonia, a ventidue anni fu eletto consigliere comunale e entrò nella giunta del sindaco Angelo Quatrale con la delega di assessore ai Lavori Pubblici. Pochi anni dopo, per dissensi politici, abbandonò il PCI per aderire alla DC, dopo un lungo carteggio con l'On. Fiorentino Sullo, a quel tempo leader della Dc irpina e figura di rilievo dello scudo crociato nazionale.

Successivamente si trasferì a Nuoro, dove è stato dirigente della CISL , e quindi a Torino, dove ha svolto la professione di maestro elementare e dove tuttora vive. Nel capoluogo piemontese è stato eletto consigliere comunale della Dc nel 1970, assessore allo Stato Civile e ai Servizi Demografici, nel 1973  ha fatto parte dell'assemblea elettiva fino al 1980. Nel 1977 subì un attentato da parte delle Brigate Rosse, che lo gambizzarono.

Dal 1966 dirige il periodico Opinioni Libere ed ha curato una serie di pubblicazioni, tra le quali “Lacedonia: qualcosa di nuovo nel Mezzogiorno” (1980) ed un quaderno monografico del centro studi Enrico Mattei sui “meridionali a Torino”.

La sua, oltre a rappresentare una testimonianza diretta sugli anni più intensi del movimento contadino in Alta Irpinia, costituisce anche un punto di vista differente e particolarmente critico sul ruolo svolto in quegli anni dalla sinistra, che concorre ad ampliare il dibattito su una stagione comunque fondamentale per le popolazioni dell'Alta Irpinia.

Soprattutto a Lacedonia, dove più aspri erano il conflitto sociale e l'azione repressiva da parte della polizia nei confronti degli esponenti della Cgil, del Psi e del Pci, che lo stesso Cocozzello ha subito in prima persona ed ha ampiamente documen­tato nel citato volume su Lacedonia (ndc).

 


La mancata, soluzione della "questione feudale" (demanio e beni ecclesiastici), nel Sud Italia, provoca, nelle popolazioni meridionali, spinte dalla miseria e dai rancori, periodici movimenti di grande protesta sociale.

Il problema della "terra" è un tema ricorrente, nel­la vita di intere Comunità Contadine del nostro Mez­zogiorno. Questo fenomeno sociale richiede analisi ap­profondite, meditate ed articolare. La lotta per la "ter­ra”, nelle varie regioni meridionali, pur presentando aspirazioni ed aspetti comuni a tutti i contadini pove­ri, registra anche differenziazioni, non sempre ben va­lutate dai governi e dalle stesse forze politico-sociali, le quali si sono assunte la interpretazione e la guida degli interessi e delle aspirazioni del mondo contadi­no povero: anzi! Non sono mancate strumentalizzazioni!

Anche in diversi comuni dell'Alta Irpinia si registra­no movimenti, per l'occupazione "simbolica " delle ter­re incolte o rnalcoltivate: questa aspirazione al posses­so di un "pezzo di terra" e al "tozzo di pane” viene stroncata con aspra durezza, dalle forze dell'ordine e dalla magistratura, per zelo, non solo per rispetto, delle leggi di sicurezza e del codice penale!

Migliaia di contadini poveri affrontano galera e processi: essi scrivono pagine di dolore e di comportamen­ti dignitosi! All'epoca, queste lotte suscitano vivaci dibattiti e aspre polemiche, sugli organi di stampa e all'interno delle forze politico-sociali e nelle aule giudiziarie.

Una letteratura di sacrifìci, di lacrime, ma anche di esaltazioni, che coinvolge strati sociali, non stretta­mente legati al problema "terra”.

Nella loro lotta i contadini poveri, non sono soli: ricevono la solidarietà della stragrande maggioranza delle rispettive comunità.

A distanza di anni, nell'Alta Irpinia, sollecitati anche dalla mia pubblicazione Lacedonia: qualcosa di nuovo nel Mezzogiorno, A. Cocozzello, Grafiche lemma, Moncalieri (To), pubblicazioni "Opinioni libere", 30 maggio 1980, spuntano iniziative di interes­se per quei fatti.  Notizie appaiono su periodici locali e su pubblicazioni di più ampio respiro.

La mia pubblicazione, sopra citata, muove e stimola la ricerca, sul recente nostro passato, per riportare significativi aspetti della nostra storia alla riflessione delle nuove generazioni.

In più occasioni, ad amici e a ricercatori, interes­sati al problema, ho sollecitato una rivisitazione criti­ca, sulle lotte contadine e sulle "responsabilità" della loro conduzione, da parte della organizzazione speci­fica della CGIL/AV!

Vedasi "Opnioni libere", nr. Doppio 1998, "Lacedonia ", estate '97, pag. 14; "Opinioni libere", nr. Doppio 1999 "I contadini poveri e la 'zolla di terra', pag. 21. Per­sonalmente, fui testimone ed attore nella "occupazio­ne delle terre", per cui mi trovo nella condizione di poter esprimere una mia valutazone: in Alta Irpinia, le lotte contadine, in particolare per l'occupazione delle "terre incolte", vengono strumentalizzate e sacrificate al "calcolo politico" (!) del PCI, contro gli interessi dei contadini!

La richiesta del PCI-CGIL di estendere "la riforma agraria ", in Alta Irpinia e le durissime conseguenze, subìte dalla "mobilitazione contadina", acquistano più il significato di una denuncia delle misere condizioni socio-economiche dei contadini "tutto fare" che una vera e propria esigenza, richiesta dalla reale situazio­ne! Infatti, in Alta Irpinia, mancando il grande latifon­do incolto, sono assenti i naturali destinatarì del be­neficio! Più avveduta l'azione della DC Irpina.

L'on. Fiorentino Sullo s'impegna a far includere nel com­prensorio di attività dell'Ente, per lo sviluppo dell'irri­gazione e la trasformazione fondiaria, in Puglia e Lu­cania, il territorio dei seguenti comuni della provincia di Avellino: Andretta, Aquilonia, Bisaccia, Cairano, Calitri, Caposele, Conza della Campania, Greci, Guar­dia dei Lombardi, Lacedonia, Lioni, Montaguto, Monteverde, Morra DeSanctìs, Nusco, Sant'Andrea di Con­za, Sant'Angelo dei Lombardi, Savignano di Puglia, Teora, Vallata (Legge 11 luglio 1952, nr. 1005).

(Ratìfica con modificazioni del Decreto Legislativo 18 marzo 1947 nr. 281. Istituzione Ente irrigazione Puglia e Lucania e ampliamento del comprensorio di at­tività dell'Ente medesimo).

L'episodio più significativo che ricordo è il seguen­te: avevamo appena ultimato lo scatto delle foto dei contadini, sparsi sulle terre occupate, quando avvi­stammo la camionetta dei Carabinieri muoversi verso di noi.

Presi la macchina fotografica e la sistemai nella bisaccia del mulo della guardia forestale Giuseppe Zichella: l'avvertii che nella serata sarebbe passato a ritirarla un mio amico.

Mi avvicinai al compagno Antonio Zichella, informandolo della mia iniziativa e consigliandolo di allontanarsi alla svelta.

Molti di noi fummo portati nella Caserma dei Ca­rabinieri di Lacedonia, ove venni interrogato dal Co­mandante della "Tenenza" dei Carabinieri di Sant' Angelo dei Lombardi.

Giustificai la mia presenza, sulle "terre occupate", per seguire l'avvenimento, per un servizio del quoti­diano "Avanti", di cui ero corrispondente.

Esibita la tessera: dopo le scuse venni rilasciato.

Intanto, dopo due giorni, l'Unità pubblicò le foto della "occupazione". Un vero successo della mia ini­ziativa e una beffa per le "forze dell'ordine"!

 

 

da: - Pubblicazione – CGIL Irpina“ L’Occupazione delle Terre in Alta Irpinia  1945-1950 “  pagg.153-154 

a cura di  Paolo  Speranza.   Luglio  2001  Centro  Stampa  CGIL  via Torino, 16  Napoli

 

 
 

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Ultimo aggiornamento: 13-12-06