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L'allarme al Calaggio è reale

Nonostante vi siano ipotesi alternative il rischio che al Calaggio arrivino le cosiddette ecoballe è molto alto. Ieri pomeriggio il Sindaco Rizzi,  alla presenza del Prefetto Costantino Ippolito, della presidente della Provincia Alberta De Simone e del dottore Greco (della struttura commissariale di Guido Bertolaso), ha fortemente ribadito di puntare allo sviluppo industriale dell’area del Calaggio e di non essere disposto ad autorizzare stoccaggi di rifiuti. Il sindaco di Lacedonia ha incontrato anche, presso la Omi, gli imprenditori delle aziende in attività nell’area industriale del Calaggio. Questi hanno dichiarato di essere assolutamente contrari allo stoccaggio di Fos imballato e hanno affermato, all’unisono, che il verificarsi di questa ipotesi sarebbe come il colpo di grazia ad un malato già agonizzante.

Sabato 4 novembre è prevista una pubblica assemblea per confermare la netta opposizione allo stoccaggio di ecoballe dell’Amministrazione Comunale, dei sui cittadini e di tutta l’area del Calaggio, al grido di

"Sviluppo SI, Rifiuti NO"!
 
Sono stati invitati i sindaci dell'area del Calaggio, i parlamentari  irpini, l'Unione Industriali di Avellino,i Sindacati i cittadini,
i presidenti delle Province di Avellino De Simone e Foggia Stallone e gli organi di stampa. 
Caivano, portavoce del coordinamento nazionale piccoli comuni,  ha invitato i sindaci  della zona  ad avviare le procedure
per indire un referendum consultivo per passare con la Regione Puglia.
Il 20 ottobre scorso (prima "dell'emergenza rifiuti"), si è tenuto un consiglio comunale  straordinario per discutere le azioni
da intraprendere per il rilancio dell'area Calaggio: è stato richiesto  al Presidente della Provincia De Simone la costituzione
di un tavolo di concertazione per far ripartire lo sviluppo: finalmente è stata accettata la proposta;gli amministratori sono
stati convocati per lunedì 6 c.m. alla Provincia.
Il Comune di Lacedonia  (e molti altri paesi confinanti)  ha,  da tempo e con entusiasmo  (non sappiamo fino a che punto
giustificato), abbracciato il progetto “eolico” (a discapito delle tanto amate vedute)  proprio in virtù del fatto di produrre
ed avere energia sul territorio con il minimo impatto ambientale sulla nostra terra e nella nostra aria;  in risposta a questa
scelta, di tanto in tanto, chi è di turno, non trova soluzioni migliori che pensare al  Calaggio (o a Macchialupo ricordate…)
come immondezzaio, sia pure tampone(ma noi non ci crederemo mai, sarebbe solo il primo passo …).
Intanto, in attesa di comunicazioni ufficiali e notizie certe, alcuni gruppi spontanei di cittadini,allarmati e giustamente 
preoccupati, già stanno costantemente controllando ogni movimento  nell’area industriale del Calaggio, una zona, guarda
caso, destinata alla lotta e agli scontri, dal tempo della III guerra Sannita,passando per i continui scontri  con i “Briganti”
e per l’occupazione delle Terre incolte e finendo,speriamo, all’occupazione dell’autostrada  A16  subito dopo l’esclusione di
Lacedonia dalla zona del“cratere sismico”.
 

Lacedonia.com   1-XI-2006   


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Ultimo aggiornamento: 13-12-06