Sabato 4
novembre è prevista una pubblica assemblea per confermare
la netta opposizione allo stoccaggio di ecoballe
dell’Amministrazione Comunale, dei sui cittadini e di tutta l’area
del Calaggio, al grido di
"Sviluppo SI, Rifiuti NO"!
Sono stati invitati i sindaci dell'area del Calaggio, i parlamentari irpini, l'Unione Industriali di Avellino,i Sindacati i cittadini,
i presidenti delle Province di Avellino De Simone e Foggia Stallone e gli organi di stampa.
Caivano, portavoce del coordinamento nazionale piccoli comuni, ha invitato i sindaci della zona ad avviare le procedure
per indire un referendum consultivo per passare con la Regione Puglia.
Il 20 ottobre scorso (prima "dell'emergenza rifiuti"), si è tenuto un consiglio comunale straordinario per discutere le azioni
da intraprendere per il rilancio dell'area Calaggio: è stato richiesto al Presidente della Provincia De Simone la costituzione
di un tavolo di concertazione per far ripartire lo sviluppo: finalmente è stata accettata la proposta;gli amministratori sono
stati convocati per lunedì 6 c.m. alla Provincia.
Il Comune di Lacedonia (e molti altri paesi confinanti) ha, da tempo e con entusiasmo (non sappiamo fino a che punto
giustificato), abbracciato il progetto “eolico” (a discapito delle tanto amate vedute) proprio in virtù del fatto di produrre
ed avere energia sul territorio con il minimo impatto ambientale sulla nostra terra e nella nostra aria; in risposta a questa
scelta, di tanto in tanto, chi è di turno, non trova soluzioni migliori che pensare al Calaggio (o a Macchialupo ricordate…)
come immondezzaio, sia pure tampone(ma noi non ci crederemo mai, sarebbe solo il primo passo …).
Intanto, in attesa di comunicazioni ufficiali e notizie certe, alcuni gruppi spontanei di cittadini,allarmati e giustamente
preoccupati, già stanno costantemente controllando ogni movimento nell’area industriale del Calaggio, una zona, guarda
caso, destinata alla lotta e agli scontri, dal tempo della III guerra Sannita,passando per i continui scontri con i “Briganti”
e per l’occupazione delle Terre incolte e finendo,speriamo, all’occupazione dell’autostrada A16 subito dopo l’esclusione di
Lacedonia dalla zona del“cratere sismico”.
Lacedonia.com 1-XI-2006
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