A Pietro Foglia Presidente ASI “ Area
Margherita”
La Tua autodifesa
sul caso della Ingred dell’area del Calaggio appare assai fuori
luogo, scaricando su di me, responsabilità che Vi/Ti sono proprie:
sia come persona in quanto Presidente dell’ASI sia come
Associazione Sviluppo Industriale della Provincia di Avellino.
Lo scrivente dopo
la “Nota” vicenda MULAT – Granarolo 1992, “Mai dico Mai” ha
sollecitato chi che sia ad affidare capannoni dell’area industriale
Calaggio e men che mai alla SEA FERIOZZI srl, non avendone i titoli
né i poteri per fare ciò che dice in maniera a dir poco
diffamatoria il Presidente dell’ASI….
Nonostante avessi
invitato tutte le organizzazioni competenti alla stipula del
contratto di fitto l’ASI, le OOSS e l’Unione Industriali firmarono
lo stesso. Adducendo come giustificazione che la garanzia di quell’accordo
era la firma del presidente dell’Unione Industriale di Avellino,
cioè lo stesso che aveva fatto svuotare lo stabilimento ex Ingred da
D’AMATO già presidente Nazionale di Confindustria.
Pure all’ora,
Novembre 2003, l’ASI ritenne, insieme ad altri, caldeggiare
l’accordo che guarda caso non vide la presenza del sottoscritto
poiché non ero e non sono mai stato d’accordo che degli avventurieri
venissero a speculare sulle nostre terre.
Per quanto riguarda il
“POPULISMO”, se si intende populista chi è rappresentante degli
interessi del popolo e quindi dei lavoratori, che ben venga; non la
ritengo questo termine una offesa ( come a me pare tu voglia
indirizzare l’aggettivo “ il suo atteggiamento populista riferito
alla mia persona”) in quanto : non ho mai firmato accordi in danno
dei lavoratori, e Tu ne sei testimone, allorché non hai consentito
il mio ingresso nella sala dell’U.I di Avellino alla Presenza “TUA”,
del Presidente della Provincia, del Presidente del Unione
Industriale Lettieri, le OOSS ed i Lavoratori accompagnati dal
Sindaco di Lacedonia ed il Consigliere Regionale De Luca. Infatti i
buttafuori dissero che io non rappresentavo nessuno e gentilmente mi
accompagnarono alla porta.
Non sono mai stato
d’accordo con le decisioni da Voi assunte con particolare
riferimento agli affidamenti alle imprese dimostratesi tutte
inaffidabili come quelle venute nell’area del Calaggio.
La mia storia del
Resto parla da sola: le decine di interrogazioni promosse da me e il
partito che rappresento (PRC) non ultima insieme al Senatore Flammia
DS e Sodano PRC, la Commissione d’indagine conoscitiva sull’art,
32/219-81; incontro avvenuto in Prefettura ed anche li tu avesti a
ridire, chiedendomi : che ci fai tu qui, chi rappresenti!
So che ti ha dato
fastidio e ti da fastidio quando la stampa e le Televisioni, in
particolare modo “STRISCIA LA NOTIZIA” si occupano di cose che Tu
ritieni essere il Tuo “giardino” l’A.S.I.
Tanto che dici ad
alcuni miei compaesani amministratori di rivolgersi a Striscia per
risolvere i problemi.
Non vuoi
interferenze di chi che sia meno che mai da Un Comunista quale io
Sono.
Ti ha dato fastidio
la frase “ la cosa più triste è che l’ASI TACE” adesso il
Presidente ha parlato, tanto ha parlato che è arrivato il diluvio!
So bene che quando
sei chiamato alle tue responsabilità in quanto presidente dell’ASI
cerchi sempre di scaricare le responsabilità su altri, specialmente
nel caso del Calaggio.
Per quanto riguarda
le mie responsabilità, parlano le centinaia di iniziative
documentate e non, per Te viceversa parlano le centinaia di
disoccupati che hanno avuto anche la Tua Firma nei vari accordi da
te sottoscritti e non onorati.
Infine, ma non meno
importante, avete chiesto un parere all’Università Federcico II di
Napoli Prof. Amedeo Bassi e Avv.to Giuseppe De Mita, nell’aprile
2005 il quale parere, affida a voi, la responsabilità di recupero
e gestione dei lotti e aziende ex art.32 /219/ 1981 fallite, sia
pure con parere non definitivo.
Quindi non capisco
come e perché si ritiene che il sottoscritto sia responsabile della
politica scellerata che l’ASI e sua Presidenza ha fatto finora.
Tanto per chiarezza
di informazione.
Cordiali Saluti
Antonio Di Ninno presidente C.P.F del Prc
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