1) D:
Mister può descrivere quali sono le sue sensazioni per il raggiungimento di
un traguardo così prestigioso, inseguito da
decenni?
R: Sicuramente
una sensazione di grande gioia, ma soprattutto di grande soddisfazione, per
quattro motivi importanti:
a)
Perché si è raggiunto un traguardo
così prestigioso che a Lacedonia veniva inseguito da 23 anni.
b) b)
Perché tranne una breve parentesi
durante il campionato 2000-01, sono stato allenatore di questa squadra per
ben nove anni, cioè da quando è nata la società.
c) c)
Perché Lacedonia calcistica, aveva
chiuso nel 1992, con la vecchia gloriosa Folgore, non iscrivendosi più a
campionati. Si è ricominciato da zero, con la costituzione nel 1993 di una
nuova società calcistica, l’attuale U.S. Lacedonia, che, con pochi fondi e
pochi dirigenti, iscrisse la squadra al campionato di terza categoria. La
vittoria di quest’anno è motivo di soddisfazione anche per tutti coloro che
nel corso di questi anni si sono succeduti a livello dirigenziale, dando il
loro contributo affinché fosse possibile la realizzazione di tutto ciò.
d)
Perché abbiamo vinto questo
campionato puntando principalmente sui calciatori locali, affiancando a
costoro solo pochi giocatori “forestieri” in ruoli scoperti.
D: Si
aspettava di disputare un campionato di così alto livello, considerate anche
le difficoltà societarie d’inizio anno, quando vi erano dubbi anche sulla
effettiva partecipazione della squadra locale al campionato di 1a
Categoria?
R:
E’ inutile nascondere che abbiamo avuto difficoltà e dubbi
all’inizio dell’anno, principalmente per la costituzione del gruppo
dirigente. Grazie all’impegno e alla responsabilità dei calciatori locali,
che hanno accettato di non gravare economicamente sulla società, è stato
possibile iscrivere la squadra al campionato, forti di una rosa competitiva
e di alto livello.
D: Quest’anno la
vera forza della squadra è stato il gruppo e rispetto a questo, gliene
diamo atto, grande è il merito che le compete. Tuttavia ritiene che qualcuno
in particolare sia stato determinante per il salto di categoria?
R: I
campionati si vincono anche e principalmente mantenendo unita la squadra,
rispettandosi reciprocamente e condividendo gli obiettivi prefissati. Sono
felice che altri mi riconoscano questo merito, che ritengo essere
indispensabile per il raggiungimento di determinati risultati. I giocatori
meritano di essere tutti applauditi, ma se proprio devo esprimermi su
qualcuno in particolare (cosa che non faccio mai), sicuramente determinanti
sono state l’esperienza di Palladino Saverio e del capitano Giuseppe Cuozzo,
nonché la concretezza e la determinazione di Sciretta Antonio,
capocannoniere della squadra con 21 reti, tantissime per un centrocampista
di ruolo.
D: Quando avete capito di potercela fare?
R:
Siamo stati in testa alla classifica sin dalla prima giornata. Dopo
il girone d’andata però abbiamo acquisito una maggiore consapevolezza dei
nostri mezzi e determinanti sicuramente sono state le due vittorie in
trasferta nel girone di ritorno contro la Sossiana e il Cardito e la
vittoria nello scontro diretto con il Real Sansossio.
D:
C’è stato un momento in cui ha avuto timore che la promozione potesse
sfuggire?
R:
Mai. Anche perché nel momento in cui la squadra ha avuto un
po’ di difficoltà aveva ormai 6 punti di vantaggio rispetto alla
seconda.
D:
In questo estenuante campionato, chi riteneva potessero essere le avversarie
più accreditate ad inizio stagione e quali squadre, poi, sono state
all’altezza delle aspettative?
R:
Le più accreditate ad inizio campionato sono le squadre che poi sono
state all’altezza delle aspettative, cioè il Real Sansossio e l’Andretta,
classificatesi rispettivamente al secondo e terzo posto.
D:
Dopo questo esaltante campionato, sicuramente molte squadre la hanno
contattata per avvalersi delle sue prestazioni. Quali sono i suoi progetti
al riguardo? Rimarrà con noi anche il prossimo anno?
R:
In questo momento è prematuro parlare di questo, anche perché le
squadre non si sono ancora organizzate per affrontare la prossima stagione
agonistica. Io aspetto di conoscere il programma della nostra società.
Sicuramente è mia ferma intenzione restare a Lacedonia, per cercare di
conseguire altri obiettivi prestigiosi, soprattutto in considerazione del
fatto che sono molto legato al mio paese, ai dirigenti e ai giocatori,
essendoci molta amicizia tra noi. Al momento però non c’è nulla di scontato.
D:
Riteniamo che la vera ossatura della squadra sia determinata dai giocatori
locali e su di essa siano stati innestati alcuni giocatori forestieri di
qualità. Può illustrarci, in grandi linee, quali sono i progetti della
società per il prossimo anno?
R: Ciò non è stato ancora argomento
di discussione. Siamo in fase organizzativa, anche se è intenzione di tutta
la società programmare una squadra altamente competitiva. Questo però non
dipende solo da noi, ci vorrebbero altre persone pronte ad affiancarci per
affrontare un campionato duro e dispendioso come quello di Promozione.
D:
Ritiene che questo gruppo sia all’altezza per una partecipazione dignitosa
al Campionato di Promozione?
R:
Sicuramente si, però c’è bisogno di qualche aggiustamento se si vuole
puntare in alto, occorre inserire qualche giocatore di categoria superiore
da affiancare alla già fortissima e consolidata qualità dei locali.
D:
Non ritiene che parte del merito di quanto conseguito sul campo sia anche da
attribuire alla splendida tifoseria locale, che vi ha seguito con affetto e
partecipazione per tutto l’anno?
R:
La tifoseria locale è stata splendida. I tifosi sono stati
determinanti, essendo stati sempre vicini alla squadra, cosa che a Lacedonia
ormai non accadeva da anni, soprattutto sostenendoci e incoraggiandoci in
trasferte difficili. E’ anche la loro vittoria ed io, anche a nome di tutta
la squadra, voglio ringraziarli per quanto hanno fatto, con la speranza che
possano mantenere lo stesso entusiasmo anche l’anno prossimo.
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