CENNI BIOGRAFICI A CURA
DEL SACERDOTE RAFFAELE CAULO
Padre
DAMASCENO nacque a Lacedonia, nel 1567, da una nobile famiglia di
CEDOGNA (oggi Lacedonia) ed al battesimo gli fu imposto il nome di
Felice. Compì gli studi giuridici a Napoli, dove si laureò. Fu di un'
intelligenza non comune e di una volontà ferma: lo studio andava in lui di
pari passo con la pietà. Aveva una particolare devozione per la Madonna
nelle cui vigilie digiunava con pane e acqua.
I genitori volevano farne un magistrato, come
tanti fra gli antenati; il giovane, invece, preferì alla toga l'umile
saio, sfidando la tenace opposizione paterna.
A Potenza, al Padre Provinciale lei
Cappuccini Crisostomo da Rivella, espose umilmente la sua vocazione, e il
Padre intuì subito che si trattava di una vocazione eccezionale,
invitandolo al noviziato di Ferrandina.
Qui il 21 giugno 1587, il giovane Felice di
Cedogna indossò le serafiche lane; da questo momento si chiamerà FRA
DAMASCENO DA LACEDONIA.
Nello stesso mese di giugno dell'anno
seguente pronunziò i voti solenni; indi fu ordinato Sacerdote e
Predicatore. Nel 1613 fu Guardiano del convento di Senise, poi di quelli
di Picerno, Sicignano e Polla.
Il servo di Dio amava la solitudine e
difficilmente lo si incontrava a ricreazione: chiuso in cella attendeva
allo studio e soprattutto alla preghiera. FU VISTO SPESSO, MENTRE
PREGAVA, SOLLEVATO DA TERRA E CIRCONDATO DA UNA LUMINOSA
AUREOLA.
L'efficacia della sua preghiera si può
desumere da certi segni, con cui il Signore volle caratterizzare la virtù
del suo umile servo. La signora Di Girolamo Pepe in Contursi era senza
prole, Ella pregò P. Damasceno, che predicava colà in Quaresima, perché le
facesse avere dal Signore il frutto del suo amore. Il santo religioso
l'assicurò che presto sarebbe stata esaudita, e la famiglia Pepe fu
allietata da un biondo angioletto. A Polla il notaio Curcio si ammalò
con febbre altissima; non volle medici.
Mandò a chiamare P. Damasceno e, pieno di
fiducia, lo pregò di toccargli la fronte. Al tocco di quella mano
scomparve subito il male. A Pertosa un povero cieco, avendo saputo
che doveva passare di lì il servo di Dio, si fece accompagnare sulla
via.
PADRE DAMASCENO COMMISERANDO IL SUO
STATO PIETOSO, GLI SI AVVICINO' TOCCANDO CON LA CROCETTA
DELLA CORONA LE SPENTE PUPILLE. A QUEL TOCCO RISPOSE UN GRIDO
DI GIOIA: VEDO, SONO GUARITO !
Morì il 14 OTTOBRE 1643 all'età di 76
anni.
La salma, esposta in Chiesa; fu rivestita più
volte, perché l'abito veniva tagliuzzato dai fedeli, i quali si portavano
a casa quei pezzetti, quali sacre reliquie. Alfine fu tumulata fra la
commozione generale nell'Orfanotrofio del ex Monastero dei Padri
Cappuccini, in Polla (Salerno).
NOTA:
Il testo originale della biografia di
Padre Damasceno da Lacedonia si conserva nell'Archivio di Stato di Milano.
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