Lacedonianews Archivio Anno 2006

 

L'Osteria del Buon Samaritano

PRESENTAZIONE di Piero Marrazzo

"Non c'è carità più grande del fare in modo che un fratello non abbia mai più bisogno di carità". La frase di Don Oreste Benzi è sospesa tra la speranza e l'utopia, ma solca in modo netto il percorso di chi nella sua esistenza vuole con decisione schierarsi da una parte. La scelta di campo di stare dalla parte dei meno fortunati, degli esseri più deboli che sono portatori nella maggior parte dei casi di una profonda ricchezza. E a questa ricchezza non vuole rinunciare Giuseppe Leone, un solido irpino che ad un certo punto della sua vita ha abbandonato una terra difficile per fare rotta verso mari costantemente agitati. Che sia l' Africa o il Sud America l'obiettivo non cambia, come non cambia la determinazione nel vivere una scelta. La sua esperienza ci arriva attraverso le pagine della pubblicazione che avete tra le mani:

il libro vive un desiderio, quello dell'autore, di testimoniare la sfida di un uomo che del "Buon Samaritano" ha fatto un modello. Ma cosa significa nella tormentata esistenza dei giorni nostri ispirarsi ad un modello di tale portata, così lontano dallo sfrenato messaggio consumistico che pervade i rivoli delle società ricche o povere dell'emisfero. Aiutare a non perdere i valori del rispetto per la persona, del lavoro come strumento capace non solo di evadere bisogni limitati e materiali, ma anche utile ad elevare i comportamenti ed arricchire il paniere dell'etica. Ma serve una siffatta solidarietà ad esseri umani che a volte hanno rinunciato persino alla dignità, possono padri e madri stremati dalla fame e dalla malattia stringere la mano tesa da uomini come Giuseppe Leone? Ci vuole una buona dose di amore laico o di profonda fede religiosa per non cadere nello sconforto del pessimismo e rinunciare alla sfida impossibile di cambiare le Cose. In Italia come nel resto del mondo è sempre necessario scendere, come racconta Carlo Levi nella prefazione di "Cristo si è fermato a Eboli", nel profondo dei moralismi della società allo stesso modo di come Gesù fece a Gerusalemme. Sono tutti sempre pronti a giudicare chi naviga per acque perigliose, generosi di parole vuote, ma così poveri di gesti di aiuto. Dietro l'angolo della nostra vita ci sono fragili esseri umani, sta a noi decidere di voltare lo sguardo e non vederli, oppure passargli accanto e superarli con l'indifferenza della presunta superiorità sociale, fisica od economica. Ma siamo così sicuri che le nostre società occidentali siano forti e strutturate, dotate di mura spesse e alte tali da difenderci dalle paure profonde? Non pare proprio se pensiamo al male oscuro che pervade le coscienze di milioni di persone nel nostro paese e nelle altre nazioni definite ricche. Ed allora accogliete questo libro come una testimonianza che nella nostra vita scegliere il bene può costare prezzi altissimi, può portarti ai confini della sconfitta, ma alla fine si tramuta nell'unica meta consona all'uomo, pellegrino in transito nel mondo che conosciamo. 

                                                                                                                           Piero Marrazzo


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