In
alcuni casi parlare o commentare diventa superfluo. Di certo uno di questi
casi si presenta quando, ci si trova di fronte ad icone viventi della
musica che, metterebbero in imbarazzo chiunque giacchè nessuna parola sarebbe
sufficiente nè opportuna a descrivere quell'arte sublime ed eterea che è la
musica. Mi riferisco naturalmente ai sù citati "Depeche", che in fatto di
musica hanno detto tanto e ancora oggi, varcata la rispettosa soglia dei 40,
riescono a stupire e fare tendenza come da 20 anni a questa parte. L'ultimo
loro lavoro, EXCITER, uscito press'a poco un anno fa, è tutt'ora
tra gli album più venduti e in classifica per oltre 40 settimane.Non è cosa da
tutti.Fatto ancora più eccitante è che sono riusciti a distanza di oltre 5
anni anni dal loro precedente album"Ultra" a riproporre gemme
musicali degne dell'eredità lasciata dai precedenti e innumerevoli successi
degli anni 80 e 90.Gruppo all'avanguardia e iniziatore del genere
elettronico,i Depeche Mode,hanno alternato periodi di intenso e folle lavoro a
periodi anche abbastanza lunghi di pausa e riflessioni,attraversati da crisi
profonde sia a livello personale che collettivo e spesso vicini allo
sciogliersi.Ma per nostra fortuna ,questo immenso patrimonio artistico non è
andato perso e si è riproposto più saldo e compatto che mai. Si avverte dal
primo momento che si ha un approccio con la loro musica,che si tratta di un
sound articolato,ricercato e vissuto dall'interno. Come ho premesso è inutile
star qui troppo a parlare ,sia per difficoltà che per la scontatezza del
valore di questo gruppo;e infatti ciò in cui mi sono lanciato,vuole solo
essere pura ammirazione e quasi riverenza per chi tanto ci fà sognare. E poi
personalmente è come se qualcosa del genere mi fosse dovuto, come se non
potessi sottrarmi dal farlo.Nell'ascoltare la ballata "free love" si entra in
un universo parallelo dove si avverte nostalgia e speranza verso giorni di
amore tra la gente ,di voglia di esprimere i propri sentimenti positivi. In un
certo senso è un brano che racchiude l'intera essenza dei nuovi "depeche",saggi
e forse meno inclini all'istintività e alla durezza di una volta ma pur sempre
motivati e coerenti con il proprio stile. Slogan come "personal jesus" forse
non potranno essere più ripetuti ma forse a volte è bene così,può bastare un
unico motivo per racchiudere lo spirito di un intero periodo musicale.Magari
il ripetersi sarebbe dannoso e poi credo che rinnovarsi mantenendo pur sempre
il proprio stampo, sia da veri professionisti e la condizione ideale.
Rinnovarsi,mettersi in gioco, ma seguendo un proprio obbiettivo,una strada che
porterà comunque nel posto che ci si era prefisso.A mio avviso è ciò che i
Depeche Mode sono riusciti a fare...Per intendesi ,non sono mai mancati in
nessuno dei loro album,pezzi corposi e sinistri come anche nell'ultimo: "the
dead of night",nè altri come la sempre viva "enjoy the silence",ballate
d'amore e mistero ,nè altri autodistruttivi e aspri come "it's no good".Le
tracce vocali poi ....uniche;Dave continua a muoversi e a scoprire i meandri
più nascosti della sua voce ,melodie cavernose ,che a volte sfiorano il
diabolico. Le chitarre riproducono melodie tristi e cupe e i
sintetizzatori sparano ritmi incessanti e netti.Il tutto curato nei
minimi particolari ,da vità a creature da prendere con attenzione e a piccole
dosi per i cuori e le orecchie più deboli.Bisogna entrare in quel tipo di
dimensione ,di dimensione sofferta che scopre i lati più bui di questa
,non saprei come definirla , vita.Onore a voi ,cavalieri erranti e solitari e...Dream
on....together...