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Passo falso dell' US.Lacedonia nel recupero casalingo
di Mercoledì!
L’undici di Caggiano fa un passo indietro rispetto alle
ultime esibizioni: un pari che serve a poco
di
Domenico Bonaventura
Da
questo match un’indicazione arriva, ed è chiara: sarebbe opportuno ci si
concentri sui punti da conquistare per conquistare il prima possibile
l’obiettivo-salvezza, piuttosto che tenere sotto controllo i risultati
di chi precede (seppur di poco) i nostri rossoblu. L’involuzione di
gioco, di agonismo e, dunque, di risultati, si è palesata agli occhi dei
pochi spettatori che occupavano la tribuna del “Tonino Arminio” e che,
tuttavia, niente hanno fatto per incitare i giocatori locali. Con questo
non si vuole accampare alcuna ragione che giustifichi il pessimo
spettacolo offerto in campo. Si vuole semplicemente mettere in evidenza
come la critica continua, fastidiosamente incessante, perfettamente
udibile dal terreno di gioco, diventi un ulteriore avversario da
affrontare.
Come detto, questa
considerazione prescinde assolutamente da come si affronta la partita.
Su un campo in alcuni punti al limite della praticabilità, l’U.S.
Lacedonia e l’Ariano Stazione danno vita ad un match che ovviamente
concede molto poco alla tecnica e molto all’agonismo, al “gioco
maschio”. Questo, però, non vuol dire assenza completa di emozioni: il
laterale destro Bonaventura, nel primo tempo, divora due gol già fatti
(davvero da ergastolo il secondo errore), mentre dall’altro lato
Palladino deve impegnarsi solo in qualche uscita. E il risultato rimane
inchiodato sullo 0 a 0.
L’inizio della seconda
frazione vede i padroni di casa spingere sull’acceleratore, determinati
a sbloccare il risultato. Da un’azione di rimessa dell’Ariano Stazione,
viziata peraltro da un fuorigioco non ravvisato dall’arbitro, nasce
invece il rigore assegnato agli ospiti, che passano così in vantaggio
(15’). Il seguito del vantaggio della squadra sfavorita (e per giunta in
trasferta) viene rispettato: tutti in difesa, a difendere strenuamente
il risultato. E, dall’altro lato, tutti all’attacco, a cercare
disperatamente di riacciuffare il risultato. Dopo una nuova occasione
fallita sempre da Bonaventura (che scheggia il palo sugli sviluppi di un
calcio d’angolo), anche per i padroni di casa è decisivo un penalty:
l’atterramento di Megliola viene punito dall’arbitro con la massima
punizione, che Sciretta non sbaglia. Siamo poco oltre la mezzora, ci
sarebbe tutto il tempo per andare addirittura in vantaggio, ma il
forcing finale degli uomini di Caggiano è sterile, l’Ariano Stazione
riesce a contenerne le rare e quasi inoffensive sfuriate. E finisce
così. Un 1 a 1 che non soddisfa certamente il Lacedonia, ma che è frutto
di una partita che, per come si era messa, avrebbe potuto vedere gli
ospiti vincitori.
Dunque, abbiamo capito che
la squadra è immatura per il salto di qualità, per competere per le
prime posizioni. Rimbocchiamoci le maniche e si giochi per obiettivi più
a portata di mano e meno fantasiosi.
IL MIGLIORE IN CAMPO (IL MENO PEGGIORE):
è Mario Di Conza, che comanda bene la difesa, e in coppia con Damiano dà
un po’ di sicurezza al reparto. La rete subita non pare essere
attribuibile ad un suo errore, visto il netto fuorigioco, non ravvisato
dall’arbitro, da cui parte l’azione che porta al rigore. Il “meno
peggiore” perché tra gli undici di casa, nessuno si è distinto per
impegno, dedizione alla causa… Lui è l’unico che merita la sufficienza.
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