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LACEDONIA: DALL’INCUBO AL SOGNO
Nonostante un primo tempo chiuso in svantaggio la
squadra fa suo il match con l’I. Teora
di Domenico Bonaventura
L’avevamo detto: grinta,
concentrazione e forza di volontà per proseguire il trittico di gare
in casa così come lo si era cominciato: vincendo. Tuttavia, gli
spettatori (circa cento) che hanno occupato le rinnovate gradinate
del “Tonino Arminio” in una atipica giornata di inizio novembre -in
campo faceva piuttosto caldo- hanno assistito ad una gara a due
facce. Anzi, si potrebbe quasi dire che hanno visto due partite.
Una nel primo tempo, con i padroni
di casa quasi svogliati, del tutto assenti dal gioco e meritatamente
in svantaggio grazie al tap-in vincente di un attaccante, svelto ad
approfittare di un nuovo errore di Palladino, che non riesce a
bloccare una velenosa punizione dai 20 metri. Ed una, diversa,
totalmente diversa, nella seconda frazione.
Quando una squadra rientra in campo
e non dà nemmeno il tempo all’arbitro di fischiare la ripresa del
gioco che già pareggia, vuol dire che negli spogliatoi ci si è
guardati seriamente in faccia e si è deciso di giocarla sul serio,
‘sta partita. E’ Massimo Megliola a ristabilire il punteggio,
sfruttando un calcio piazzato dalla sinistra, colpendo di testa e
beffando il portiere con una parabola a campanile. Dopo due minuti,
addirittura c’è il vantaggio degli uomini della star del piccolo
schermo Caggiano. E’ ancora Megliola a segnare il suo nome tra i
marcatori, ribadendo in rete da due passi una bella girata di
Liberatore, che aveva incocciato il palo.
Dunque, ecco, in pochi minuti, la
situazione ribaltata da una squadra trasformata, rivoltata come un
calzino, e che ora ci mette grinta, cuore ed impegno. Infatti domina
il campo in lungo e in largo, creando continui pericoli alla difesa
avversaria. E, immancabilmente, riesce ad arrotondare il risultato.
E’ Sciretta, su azione di contropiede, a trovare lo spiraglio giusto
e a fulminare il portiere con un diagonale di sinistro dopo un
dribbling stretto. Pochi sono i pericoli corsi dalla retroguardia di
casa, che vede in Damiano un autentico ed insormontabile baluardo.
Anzi, giocando di rimessa, si aprono praterie davanti ai veloci
contropiedisti rossoblù. Ben imbeccato da un ottimo lancio di
Quaglia (nell’occasione abilissimo a destreggiarsi sulla fascia
destra) è ancora Sciretta a siglare il 4 a 1 definitivo, che chiude
la partita e proietta il Lacedonia al prossimo match.
In casa anche questo. Da vincere
anche questo. E con le stesse armi del secondo tempo.
IL MIGLIORE IN CAMPO.
E’ ancora una volta Sciretta, che non solo segna due reti di
pregevole fattura, ma si danna l’anima (forse è l’unico) per cercare
una via d’uscita ad un primo tempo inguardabile. Quando, come oggi,
i suoi gol non sono quelli decisivi, sono comunque quelli della
tranquillità. Insomma, il suo zampino c’è sempre ed è evidente. Di
un’altra categoria.
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