LACEDONIA - FALCHI ROSSI   5-3

 
 

Campionato di Calcio 2005-06

 

Su
Classifica  2005-06
Ariano-Lacedonia 0-0
Lacedonia-S.Tomm.1-0
Lacedonia-F.Rossi 5-3
Lioni-Lacedonia 1-2
P.Aquilone-Laced.1-1
Lacedonia-Cesinali 1-0
Lacedonia-Teora 4-1
Melitese-Lacedonia 3-1
Lacedonia-Calitri 3-2
Paternopoli-Laced.4-6
M.Miletto-Lacedonia1-2
I.Teora-lacedonia 3-3
Lacedonia-S.Potito 3-0
Serino - Lacedonia 1-1
S.Potito-Lacedonia 3-1
Lacedonia-Forino 0-0
Laced.- P.Aquilone 2-2
Lacedonia-Flumeri 1-1
Laced.-ArianoSt.1-1
Falchirossi-Laced.3-2
Calitri - Lacedonia 3-1

 

 

SCIRETTA, PALLADINO E DAMIANO: ABBATTUTI I “FALCHI ROSSI”

Buona prova dell’undici di Caggiano, che però deve faticare per avere la meglio sugli avellinesi.

di Domenico Bonaventura

Una nuova vittoria per l’US Lacedonia, tra le mura amiche del rinnovato “Tonino Arminio”. Impegnata nel recupero della quarta giornata di campionato contro i Falchi Rossi (la gara, in programma sabato 22 ottobre, non fu disputata per un violentissimo acquazzone che si abbatté sul paese rendendo impraticabile il terreno di gioco), la formazione della star del piccolo schermo Caggiano conferma quella che sembra essere la sua principale peculiarità: il carattere.

 

Il rocambolesco 5 a 3 finale è in parte il frutto di un primo tempo tiratissimo.

 

Pronti-via, e il Lacedonia  dimostra di voler fare sul serio. Prende in mano il gioco con Palladino, punto di riferimento della squadra, e cerca di costruire trame offensive degne di nota. Sciretta, perfettamente servito da Clemente, si trova sul sinistro la palla di un comodo vantaggio, ma fallisce incredibilmente. Si rifà, tuttavia, al 10’, quando, dopo aver dribblato due avversari, supera di destro l’estremo difensore avversario. Nemmeno il tempo di gioire che gli ospiti pareggiano: fallo di mano in area di Leonardo Megliola e rigore trasformato: 1 a 1. Tutto da rifare. Ma il pareggio starebbe stretto al Lacedonia, che infatti si rituffa immediatamente in avanti alla ricerca del nuovo vantaggio. Vantaggio che arriva al 35’, sempre con Sciretta, il quale, approfittando di uno svarione difensivo avversario, è lesto a depositare nella porta vuota. Ma gli avversari non ci stanno e, come dopo il primo svantaggio, riescono immediatamente a raddrizzare il punteggio: fuga sulla destra del n.9 (il più pericoloso) che si beve il nostro Megliola L. e mette al centro, dove il n.8 anticipa Damiano e piazza il colpo del pareggio. Neanche 10’ dopo, Clemente subisce un netto fallo in area dal portiere, al disperato inseguimento di una palla appena persa. Palladino, dal dischetto, non sbaglia: 3 a 2.

 

 La seconda frazione sembra il prosieguo di un film già visto, con gli ospiti che riescono, per la terza volta, a pervenire al pareggio. Il nostro estremo difensore Palladino commette un’evidente ingenuità su una punizione dalla sinistra, lasciandosi sfuggire il pallone dalle mani e consegnandolo nei piedi di un avversario che, dopo aver ringraziato, ristabilisce il punteggio. Il nuovo vantaggio dei nostri (peraltro predetto, dagli spalti, da me e da Gerardo) arriva con un colpo di testa dell’ottimo Damiano su calcio d’angolo di Massimo Megliola. Da qui è un dominio dei padroni di casa, la cui retroguardia solo raramente farà correre qualche brivido al centinaio di tifosi presenti. Anzi, le occasioni per arrotondare il punteggio fioccano: Sciretta per ben tre volte, poi Clemente di testa (miracolo del portiere), Mario Di Conza e Massimo Megliola sprecano malamente nitide palle-gol. La rete della tranquillità arriva un po’ tardi per poter essere definita tale: solo all’ultimo secondo, infatti, Sciretta (ancora lui), lanciato sul filo del fuorigioco, dopo aver dribblato il portiere, depone comodamente la sfera in rete.

 

Dunque, è un Lacedonia lanciatissimo quello che si appresta a disputare le prossime due gare ancora in casa. Basterà affrontarle col piglio giusto e la determinazione messa in campo oggi. L’obiettivo di fare bottino pieno non sfuggirà.

MIGLIORE IN CAMPO: mi pare d’obbligo, quest’oggi, assegnare il titolo a Sciretta. Apre e chiude la cinquina, in più ne fa un altro. Ma non solo: gioca, corre, fa da sponda, nel finale torna a dare una mano alla retroguardia (roba mai vista da uno come lui). “Il pistolero” (come soprannominato da Giampaolo, che oggi si è prodotto in un vero e proprio show), a conti fatti, è l’anima silenziosa di una squadra che sta iniziando a girare come dovrebbe. Determinante.